Guai a sottovalutare il Frosinone. È dalla ripresa degli allenamenti che Fabio Caserta ha cercato di focalizzare i suoi sulle insidie della gara di oggi allo “Stirpe”. L’entusiasmo in casa giallorossa si tocca con mano e i risultati l’hanno giustamente gonfiato, ma non è che il quinto posto dia qualcosa di dovuto, a maggior ragione contro un avversario che soffre in fondo alla classifica, ma che si è rinforzato tanto negli ultimi giorni di mercato e sta reinserendo i diversi infortunati che nei mesi scorsi l’hanno depotenziato. Fra grandi e piccoli ex e signori della B, le Aquile si troveranno davanti gente da prendere con le pinze. Basta ricordare le difficoltà create dai laziali al “Ceravolo” a novembre, nell’andata terminata 0-0. A buon intenditor… «Il Frosinone ha valori alti al di là della classifica, che in questo momento non bisogna guardare», ha sottolineato il tecnico, che ha evitato rischi lasciando a casa Antonini e Buso: dovrebbero tornare contro il Cittadella. Insidie. «Noi attraversiamo un momento positivo per prestazioni e risultati, ma finita una partita si pensa subito alla prossima, così abbiamo fatto alla ripresa dopo la vittoria contro il Cesena – ha proseguito Caserta -. L’avversario ha un organico forte, è stato sfortunato con gli infortuni e col mercato si è rafforzato acquisendo esperienza e qualità. All’andata fu un incontro equilibrato nel quale loro erano anche un po’ corti sul piano numerico e noi, che non eravamo gli stessi di adesso, rischiammo in qualche circostanza. Stavolta sarà diverso e comunque difficile, dovremo essere pronti e preparati ad approcciarla bene, servirà una grandissima prestazione. Io ci tengo tantissimo da questo punto di vista, lo ritengo un esame». Teste dorate. A sostenere il Catanzaro la costante di un tifo numeroso, capace di polverizzare il settore ospiti e riempire in buona parte quello adiacente, nonostante in termini di ordine pubblico si tratti di una trasferta a rischio per vecchie ruggini datate fine ’90 inizio 2000. «A Brescia, quando abbiamo segnato il 3-2, è stato bellissimo vedere esultare non solo l’area riservata ai nostri sostenitori, ma anche tante persone in tribuna e nella gradinata che avevo dall’altra parte del campo», ha ricordato l’allenatore, che in Lombardia ha ottenuto il massimo, tre gol su tre, da una situazione che cura con attenzione maniacale, i piazzati che hanno portato in dote 14 reti, terzo bottino del torneo: «Per me è un elemento indispensabile, all’inizio c’era bisogno di tempo perché i ragazzi registrassero alcune cose, ora in certi frangenti siamo più attenti e li sfruttiamo di più». Il sinistro di Quagliata e il destro di Pontissoproveranno ad armare le teste d’oro Bonini e Iemmello, i più letali su angoli e punizioni con nove centri in due (cinque il capitano, quattro il difensore) e in assoluto autori di 17 dei 32 gol del Catanzaro. Nel 3-5-2 Brighenti e Scognamillo in difesa, La Mantia in attacco, rientraPompetti in regia perché Petriccione non è al meglio, Pagano mezzala, Cassandro di nuovo e meritatamente sulla destra. Realismo. Anche se il ds Polito due giorni prima ha autorizzato legittimi pensieri playoff, Caserta è andato cauto come fanno tutti gli allenatori: «L’obiettivo non cambia, prima arriviamo alla quota salvezza, poi vedremo cosa riusciremo a fare. Il nostro mercato? È stato oculato, senza troppi interventi, utile a completarci. Ringrazio Brignola per quello che ha dato, è molto maturato rispetto a quando lo ha allenato a Benevento e mi è dispiaciuto sia andato via, però a volte si prendono delle scelte. Corradi? Può giocare braccetto destro e sinistro in difesa. Ilie? Si sta integrando giorno dopo giorno, anche linguisticamente e tatticamente, ci darà una mano».