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Un Catanzaro che osa sulle fasce

È sulle fasce che osano le Aquile. Il Catanzaro in versione playoff sta trovando risorse, giocate, energia e qualche gol pesante anche dalle corsie. Ora più di prima. Quagliata e Cassandro sono gli uomini del momento, quelli che hanno consentito a Caserta di alzare il livello senza pensare troppo alle assenze nel ruolo. Dovendo fare a meno dell’infortunato Compagnon, degli acciaccati Situm e D’Alessandro, di quanti sono andati via per ragioni di mercato (Brignola, Ceresoli) e di chi sarebbe dovuto partire e invece è rimasto (Seck), il tecnico giallorosso sembrava dovesse affrontare problemi seri visto che nelle ultime tre gare hanno tirato la carretta un giocatore appena ingaggiato (Quagliata) e un terzino-braccetto con caratteristiche difensive (Cassandro). La realtà ha dimostrato tutt’altro, sul volto dell’allenatore, dei tifosi e diretti interessati è spuntato un sorriso grosso così. E le soluzioni sono destinate ad aumentare con Situm e D’Alessandro già reinseriti e Compagnon che dovrebbe farlo entro la fine del mese.
Una piccola avvertenza: sulle fasce il Catanzaro aveva già costruito qualcosa di bello ed efficace anche prima dell’exploit recente. Per esempio, fra i motivi della rimonta sul Brescia all’andata c’era stato proprio il martellamento costante sulle corsie, con la transizione nella ripresa dal 3-5-2 al 4-4-2. Quindi non c’è niente di nuovo in assoluto, però è nuova la costanza con cui le Aquile stanno viaggiando forte grazie agli esterni. Con la splendida rete segnata al volo a Frosinone, Quagliata è salito ancora un po’ sul piedistallo che lo ha accolto da quando ha esordito da titolare. I tre assist con il Brescia avevano logicamente alzato le antenne di tutti, nel Lazio il quasi 25enne (li compirà il 19 febbraio) ha proseguito il suo percorso di crescita e coinvolgimento: 40 tocchi di palla e 83% percento di passaggi completati (dati Opta utilizzati da fbref.com) sono il massimo nelle sue tre partite e mezzo in giallorosso.
Allo “Stirpe” è risaltato lui, ma dall’altra parte Cassandro non è stato da meno. In crescita da mesi, nel girone di ritorno ha trovato più fiducia, spazio ed evidentemente anche il ritmo. Se nessuno ha rimpianto gente dalle doti più offensive come Compagnon e Situm il merito è suo. A Frosinone Cassandro è stato un incisivo sviluppatore di gioco visto che ha toccato più palloni di tutti (64) escludendo chi ha il compito di impostare dal basso, cioè i tre centrali difensivi e il regista di centrocampo (Pompetti). Il terzino ha compiuto più cross di tutti (14 dei 37 di squadra) e in generale si è rivelato un motorino sulla destra, nelle due fasi, finché non è stato sostituito (al 74’). Nelle corse a tappe i grandi campioni lottano per la classifica generale, ma se non hanno bravi gregari devono arrendersi: Cassandro è un bravo gregario, uno di quelli che in ogni squadra serve sempre.
Non è un caso se l’azione manifesto del Catanzaro che osa sulle fasce ha protagonisti proprio i due esterni: è il gol del 4-2 rifilato dieci giorni fa al Cesena, con assist di Quagliata e firma di Cassandro, prodotto di una transizione fatta a puntino, innescata da un lato e conclusa dall’altro. Non volendo scomodare Gasperini che ha reso iconici e letali i laterali dell’Atalanta, con le dovute proporzioni e differenze i giallorossi hanno capito come sfruttarli. E i risultati si vedono.

 

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