
Sono passati soltanto due mesi, ma è come se fossero il doppio. Il Catanzaro aveva già imboccato la strada giusta prima di affrontare lo Spezia al “Ceravolo”, incassando l’ultima delle tre sconfitte stagionali, però da allora è cresciuto ulteriormente e non solo perché dopo lo 0-1 firmato Pio Esposito ha aperto una striscia di otto risultati utili, la più lunga in questa fase della Serie B. I giallorossi hanno aggiunto argomenti (tattici, tecnici) e maturato consapevolezza, quindi possono legittimamente aspirare a compiere l’ultimo passo, cioè vincere contro una big. Poco importa che domenica si giochi al “Picco” dove la terza forza del campionato, meritatamente in lotta per la promozione diretta, non ha mai perso. Nemmeno i liguri sono imbattibili, tanto che poco più di una settimana fa l’hanno sfangata solo nel recupero contro il tutto meno che irresistibile Palermo di questi tempi. Caserta ha diversi buoni motivi con cui provare il colpaccio.
Il primo è che la squadra sta bene sotto ogni punto di vista, come ha dimostrato anche venerdì sera prendendosi tutto contro un cliente difficile come il Cittadella. Il Catanzaro sa partire forte (sei reti nei primi 15’, solo in due hanno fatto meglio), ma esce alla distanza, visto che ha segnato diciotto gol nei secondi tempi (quarto bottino della categoria). Il secondo è che ha ampliato la gamma di soluzioni offensive trasformando in un’arma letale i calci piazzati: contro l’avversario che li sfrutta meglio, perché da angolo o punizione nessuno ha segnato più dello Spezia (ventuno volte), le Aquile adesso non sono da meno con quattordici centri complessivi.
Anche nel gioco aereo la sfida è equilibrata: i liguri di testa hanno colpito in tredici occasioni, più di chiunque altro, i calabresi sono secondi a undici e hanno in Iemmello (cinque incornate vincenti) e Bonini (altre quattro) due falchi implacabili.
Un altro piano che dà fiducia è quello individuale: è vero che i fratelli Esposito sono fra i calciatori più forti di tutta la B nei rispettivi ruoli, Lapadula è il lussuoso rinforzo di gennaio e tutto il cast di supporto dello Spezia è all’altezza delle ambizioni promozione, però se il Catanzaro è in giornata sì se la gioca tranquillamente: Petriccione è da mesi ai livelli dell’anno scorso, Quagliata ha dato una soluzione sulla sinistra che prima non c’era, a centrocampo sta venendo fuori anche Pagano e dietro, a destra Cassandro e Situm sono garanzie con caratteristiche differenti e la difesa, rispetto alla gara d’andata, ha con sé un Antonini in più, che dovrebbe essere di nuovo disponibile nello stadio in cui un anno fa ha esordito da titolare, in giallorosso e in B. Quanto a Iemmello, non c’è bisogno di dire altro: nella sfida a distanza con Pio Esposito il 21 dicembre è rimasto a secco, si può giurare che vorrà rifarsi col gusto dell’ex, considerando che a Spezia lo fischiano sempre per un divorzio mal digerito.
L’andata è l’altro tema forte, perché il Catanzaro l’ha persa per un gran gol del co-capocannoniere del torneo (proprio con Iemmello e Laurientè), ma avrebbe strameritato il pari mettendo alle corde lo Spezia così come ha fatto a gennaio col Pisa. Ora è pronto a prendersi anche lo scalpo di una big.
Caricamento commenti
Commenta la notizia