
Una difesa di ferro, che si esprima allo stesso livello del miglior reparto arretrato della Serie B. La sfida allo Spezia sarà anche lo scontro con la cassaforte del torneo: i liguri hanno concesso appena diciotto reti agli avversari, equamente distribuite fra gare in trasferta e in casa, dove tra l’altro due dei nove gol li hanno subiti dal Palermo nell’ultima uscita al “Picco”. Da questo punto di vista è immediato il richiamo al compito complicatissimo che attende domani Iemmello e compagni, perché bucare la squadra di D’Angelo è un’impresa. Però è forse ancora più importante che il Catanzaro riesca a proteggere al massimo delle sue possibilità Pigliacelli.
Lo Spezia ha sì una difesa di ferro, ma in attacco presenta uno dei tre capocannonieri del torneo (Francesco Pio Esposito), un elemento che dovrebbe fare la differenza contro chiunque (Lapadula), altre tre signore punte (Di Serio, Colak e Falcinelli), tutti supportati da uno dei miglior assistman del torneo (Salvatore Esposito) e da gente che merita estrema attenzione non solo sui piazzati (Kouda, Vignali che ha steso con una doppietta il Sassuolo, Hristov).
Quindi particolari sollecitazioni sono naturali per il trio di centrali che sceglierà Caserta e per tutta la squadra. I duelli individuali si rivelano sempre fondamentali, ma è chiaro che altrettanta importanza è da riservare ai movimenti collettivi nella fase di non possesso: gli esterni Situm (più di Cassandro) e Quagliata chiamati a disinnescare i colleghi avversari, i centrocampisti a schermare Salvatore Esposito e magari depotenziare gli inserimenti della mezzala che all’andata dava parecchio fastidio (Degli Innocenti nell’occasione), e tutti quanti hanno l’obbligo di tenere gli occhi bene aperti sugli angoli o sulle punizioni.
Poi, naturale, la parte principale spetta ai centrali difensivi. Caserta un dubbio ce l’ha, perché Antonini è dall’inizio della settimana che si allena con il gruppo dopo aver smaltito il dolore muscolare che l’ha lasciato ai box nelle partite successive alla trasferta di Brescia. Tuttavia va anche detto che la linea composta da Brighenti, Scognamillo e Bonini se l’è cavata alla grande sia prima che il brasiliano rientrasse nelle rotazioni (a fine dicembre, dopo che era rimasto fuori per due mesi), sia dal momento in cui il calciatore è tornato fra i titolari, sostituendo Brighenti e facendo slittare Scognamillo in posizione di braccetto destro.
In favore del brasiliano c’è il fattore fisico: è il difensore giallorosso più alto e quello che meno di altri teme l’impatto contro avversari corazzati, come sarebbe Pio Esposito. Però Scognamillo da centrale puro non teme confronti e aggiunge una soluzione in impostazione che Antonini garantisce meno, mentre Brighenti sul centrodestra paga sì qualcosa sul piano dei centimetri, non su quello dell’aggressività.
Può darsi che Caserta riproponga lo stesso terzetto delle ultime partite lasciando ancora in panchina Antonini, ma forse il dubbio è destinato a sciogliersi non prima della rifinitura in programma stamattina a San Floro.
Di sicuro, chiunque sarà il prescelto, il Catanzaro non resterà allo scoperto. Lo Spezia ha il terzo attaccato del torneo, ma è rimasto a secco sei volte: i limiti li hanno tutti.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia