Quattro fattori con cui provare ad allungare questo momento di felicità. Il “Ceravolo” ridiventato un fortino, la regolarità realizzativa di Iemmello, la solidità di una difesa rimasta imbattuta anche contro lo Spezia, l’entusiasmo dei tifosi, conquistati da una squadra che non molla mai: tutti aspetti da sfruttare nella complicata gara con la Reggiana in programma domenica (ore 15). Lo stadio di casa è il primo. È vero che il Catanzaro ha perso due gare su tre proprio sui Tre colli, ma dopo l’ultimo e immeritato ko con lo Spezia del 21 dicembre, ha alzato il livello mettendo insieme tre vittorie e un pareggio e concedendo appena due reti: 1-0 alla Salernitana, 0-0 con il Pisa, 4-2 sul Cesena e 1-0 con il Cittadella nel periodo considerato, sei gol segnati e tre dei quattro incontri chiusi con la porta immacolata. Tra l’altro i successi sul Cesena e il Cittadella sono stati i primi due sorrisi interni consecutivi da un anno a questa parte, significa che oltre a star bene le Aquile hanno aggiunto valore alla continuità che hanno sempre avuto. Il secondo fattore è ugualmente importante, perché la regolarità sotto porta del capitano è stata fra le spinte principali del Catanzaro al quarto posto: Iemmello profeta in patria e in casa, nel senso che ha piazzato la firma nei tre pienoni interni più recenti decidendo da solo quelli con la Salernitana e il Cittadella. Dei suoi tredici centri, sette li ha mandati a bersaglio al “Ceravolo”. Che poi Iemmello non sia più l’unico a risolvere gli incontri è tanto di guadagnato per la squadra di Caserta, perché così il numero 9 è l’ingrediente che arricchisce il tutto, non il solo alla base del piatto. La tenuta della difesa è il terzo aspetto, fondamentale quanto chi segna. Pigliacelli nella versione monumento del secondo tempo di La Spezia non è una stranezza, visto che più volte il portiere è risultato essenziale con i suoi interventi. I tifosi l’hanno premiato meritatamente come Mvp della gara, però chi gli stava davanti non era da meno, in Liguria e nelle altre gare: Brighenti, Scognamillo e Bonini formano un terzetto affiatato come pochi altri nella categoria, degno davvero delle prime della classe, Antonini è la risorsa che ha garantito altre qualità rendendo completo un reparto già efficiente. Con i clean sheet ottenuti contro il Cittadella e lo Spezia Pigliacelli ha raggiunto la doppia cifra di gare senza subire reti, come il Sassuolo e peggio solo della Carrarese e dello Spezia. Quanto all’entusiasmo della piazza, le immagini scattate nei settori ospiti pieni un po’ dovunque, dalle prime trasferte a Cesena e Cittadella fino alle ultime di Bolzano, Frosinone e La Spezia, parlano da sole. Così come fanno sempre un certo effetto i decibel casalinghi, anche se le presenze medie (poco più di novemila) sono leggermente meno delle diecimila e passa dello scorso campionato: «Domenica il “Ceravolo” deve tremare, non esistono scuse. Portate sciarpe, bandiere e soprattutto…la voce», è stato l’invito di Desiderio Noto, fratello del presidente e ministro delle finanze del club. In effetti, un momento magico come questo merita di avere lo scenario migliore possibile.