
Se è stata un’occasione persa o un punto guadagnato si scoprirà fra qualche giornata. Guardando al resto della stagione, e non solo a quella del Catanzaro, si può comunque archiviare l’1-1 con la Reggiana come un piccolo passo avanti, dunque da non disprezzare, perché ora è più dura per tutti e pure in una giornata parzialmente negativa, i giallorossi hanno mostrato una resilienza e una forza - non esclusivamente mentale - che li ha rimessi in carreggiata con il decimo risultato utile consecutivo e l’ennesimo volto nuovo a bersaglio.
La squadra di Caserta ha sempre la striscia aperta da più tempo in Serie B ed è a un passo dal filotto di undici gare senza sconfitte centrato fra la fine di settembre e il 21 dicembre, e cioè dalla sconfitta con la Cremonese a quella con lo Spezia, tutte e due al “Ceravolo” e sempre di misura. In quegli undici incontri Iemmello e soci avevano ottenuto diciassette punti, in questi dieci ne hanno inseriti in classifica venti, con una media appena inferiore solo a Sassuolo e Spezia. Oltre ai numeri, le Aquile hanno dimostrato su tutti i piani di aver raggiunto una maturazione che prima non c’era, almeno non a questo livello, cambiando il proprio status: ora che il “consolidare la categoria” usato come mantra da club, tecnico e giocatori dall’inizio del torneo è un risultato praticamente acquisito, possono pensare a divertirsi e disturbare chi ha più pressioni, a partire dalla Cremonese che le riceverà allo “Zini” sabato pomeriggio.
Probabilmente ha ragione Caserta quando ha detto che l’obbligo di vincere con la Reggiana ha tirato ai suoi un brutto scherzo, ma forse si è trattato di un insegnamento utile per il prosieguo del torneo. Non l’unico, ripensando alle parole di Scognamillo: «Noi abbiamo sicuramente imparato la lezione dei playoff dell’anno scorso, quindi sappiamo come poterli affrontare al meglio, però allo stesso tempo dobbiamo rimanere con i piedi per terra pensando a una gara per volta, visto che chi è sotto di noi ci sta attaccato dietro». Impossibile non notare una diversa consapevolezza da parte di uno dei giocatori più rappresentativi.
“Scogna” è diventato il tredicesimo marcatore del Catanzaro, il quarto ad aggiungersi alla lista nelle ultime cinque partite dopo Cassandro, Quagliata (che tornerà sabato) e Pittarello, quindi l’ulteriore esempio di quanto stia sfruttando il proprio potenziale la squadra che anche per questo motivo è ancora meritatamente quarta. Con trenta punti ancora in palio, è inutile fare calcoli, però la sfida di sabato in casa dell’avversario che a maggio ha impartito la «lezione» accennata da Scognamillo (4-1 nella semifinale di ritorno) è uno scontro diretto vero e proprio. A differenza dell’incrocio al “Ceravolo” con la Reggiana, allo “Zini” tutti gli obblighi peseranno sulle spalle dei lombardi. Così come su quelle dello Spezia domenica scorsa.
Il Catanzaro può tornare a giocare più leggero. Dopotutto, lo striscione mostrato dalla “Capraro” a fine partita era eloquente: «Bentornata prima gloria del Sud, facciamoci un applauso, il merito è di tutti». D’ora in avanti ci si può divertire senza pensieri. E sognare in grande, perché una squadra capace di recuperare 15 punti da situazioni di svantaggio, più di ogni altra, non deve precludersi niente.
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