
Le sfide contro la Cremonese stanno diventando un grande classico d’alta quota. Lo sono state nel campionato scorso, fra regular season e playoff, quasi mai scontate se si esclude la semifinale di ritorno, dove il Catanzaro si presentò letteralmente cotto. È stata tirata anche quella d’andata nel torneo in corso, persa dai giallorossi al 90’ dopo che sembrava ripresa, anche con merito. Nelle cinque partite giocate in poco meno di due anni (da agosto 2023) i duelli, individuali e di reparto, si sono rivelati naturalmente decisivi e all’altezza delle aspettative, della classifica e degli obiettivi che i due club si contendono. I lombardi sono partiti per ben altro, ma se si trovano sempre sulla strada le Aquile significa che ai loro demeriti corrispondono i meriti altrui.
Domani mancheranno i due uomini con più classe e carisma. Iemmello è fermo per squalifica, Vazquez per un infortunio, entrambi tolgono ai loro allenatori molto più dei 24 gol segnati in due (13 il capitano del Catanzaro che ieri ha compiuto 33 anni). Ma in campo ci sarà comunque gente che ci sa fare.
Il braccio di ferro più interessante sembra poter essere quello fra i due registi Petriccione e Castagnetti. Il play del Catanzaro è da mesi che fa girare la squadra una bellezza: detta i ritmi, si tira fuori dalla pressione avversaria con la calma dei forti e non si limita solo a impostare, essendo sempre presente nella fase di non possesso grazie a un senso della posizione esemplare. Il numero 10 giallorosso è il fulcro della manovra, indipendentemente da chi lo supporta, che siano Pompetti e Pontisso o si aggiunga - certo non in questo caso - anche Iemmello.
Lo stesso vale per Castagnetti nella Cremonese, che è stato il migliore nelle semifinali playoff di maggio e anche nella sfida d’andata di qualche mese fa, quando ha piazzato il tiro-cross diventato gol in avvio e poi lanciato per 50 metri il pallone trasformato nel raddoppio dall’asse Johnsen-Barbieri. Il 19 grigiorosso rientra da una squalifica e la sua assenza nel 2-2 di Carrara si è fatta notare, perché la Cremonese avrà pure tanti potenziali titolari ovunque, ma uno come lui non ce l’ha. È unico quanto Petriccione nel Catanzaro, che a dirla tutta era stato il solo a tenere alta la testa nell’incrocio che ha frantumato il sogno Serie A delle Aquile. Difficile dire chi la spunterà fra i due domani, ma di sicuro chi avrà la meglio renderà meno duro il lavoro dei compagni.
Il trio di difensori giallorossi, per esempio, se la vedrà contro una coppia di estro e mobilità come potrebbe essere quella composta da Johnsen e Nasti o Bonazzoli, oppure con un reparto più fisico nel caso in cui Stroppa provasse a sfondare la linea guidata da Scognamillo con l’ariete De Luca. Non male nemmeno le frecce che correranno sulle fasce: Situm davanti ad Azzi, Zanimacchia al cospetto di Quagliata. O ancora, Vandeputte sulle stesse zone di Pompetti. Insomma, ci sarà duro lavoro per tutti. A Caserta, poi, interessa che chi sostituirà Iemmello non lo faccia rimpiangere, che sia Biasci o tocchi per la prima volta da seconda punta a Buso affiancare Pittarello: la difesa avversaria è forte, ma quest’anno è ben diversa dal reparto meno bucato di tutti l’anno scorso. Così come i duelli, non mancano i conti aperti. Il Catanzaro stavolta può chiuderli in proprio favore. Se riuscirà a farlo, il merito sarà anche del suo “cervello” Petriccione.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia