Con Iemmello in campo sarebbe stata un’altra cosa, ma non è detto che senza il suo capitano, fermo per un turno di squalifica, il Catanzaro non riesca a tirare fuori un’altra grande prestazione e un altro bel risultato. Il bomber è stato finora il finalizzatore più letale (13 gol) e, quando non c’è stato nella prima fase della stagione (a Salerno e con il Modena), i giallorossi hanno ottenuto due pareggi stiracchiati. Ma adesso sono diversi, più forti, completi e maturi, e si presentano allo scontro diretto per il quarto posto, nella tana di una corazzata come la Cremonese, con fiducia e speranze. Lo testimoniano i 1.500 tifosi che riempiranno il settore ospiti. «I numeri dell’ennesimo esodo dei nostri sostenitori sono un motivo ulteriore per dare qualcosa in più», ha sottolineato Caserta, che il grande dubbio sul sostituto di Iemmello lo scioglierà solo alla fine: accanto a Pittarello, Buso o Biasci sono davvero protagonisti di un testa a testa, ognuno con i suoi pro e i suoi contro per giocare dal primo minuto o subentrare dopo. «Iemmello – ha precisato l’allenatore è l’uomo più rappresentativo e il simbolo di questa squadra, è uno che ci dà tanto in costruzione, nella manovra, in rifinitura, è il nostro capocannoniere e possiede qualità caratteriali e tecniche superiori alla media in tutta la categoria. Non c’è chi si avvicina alle sue doti tecniche, però in rosa ho comunque elementi validi e possiamo sopperire alla sua assenza pur con altre caratteristiche». Sfumature. Niente deroghe al 3-5-2, forse Buso connetterebbe meglio il gioco rispetto a Biasci, più portato alla ricerca della profondità, però è anche vero che il primo, da subentrato, ha già dimostrato in passato di poter incidere, l’altro sembra invece più in palla quando parte dall’inizio: «Buso viene da un periodo sfortunato e non è ancora al 100%, ma potrebbe giocare anche da subito. È una valutazione che farò in base a chi penso possa darmi di più dal via o a gara in corso. In settimana abbiamo lavorato molto sull’aspetto tattico cercando di modificare qualcosa, anche pensando ad aspetti diversi da quel punto di vista», ha aggiunto Caserta. Che va a caccia di una prima volta con la Cremonese, mai battuta in sette confronti e pure di una rivincita su Stroppa per la partita persa all’andata allo scadere: sette incroci anche fra le panchine, due vittorie e cinque sconfitte per Caserta. Determinanti. «Stroppa lo conosco e lo stimo tantissimo come tecnico e come persona. Non cambierà per affrontarci, non si basa sull’avversario, è uno che fa giocare molto bene le sue squadre», è stato il messaggio del coach giallorosso, che la pensa allo stesso modo del rivale di giornata, quindi non modificherà niente di sostanziale per controbattere alla Cremonese, che ha numeri impressionanti in certi casi (tiri e occasioni da gol create, tiri concessi), ma pure poco lusinghieri in altri (percentuale di realizzazione, gol subiti): «I dati sono importanti, ma non determinati. La loro qualità la vedi comunque, hanno giocatori forti che fanno la differenza, sono loro che determinano un incontro a prescindere dalle idee che puoi insegnare», ha detto ancora Caserta. Nella sua formazione titolare carisma e qualità ce ne sono pure: Brighenti, Scognamillo e Bonini dietro, Situm a destra e Quagliata al rientro sulla sinistra, Pompetti, Petriccione e Pontisso per la battaglia in mezzo. Il Catanzaro può farcela. «Partita bella, difficile e importante fra due squadre partite con obiettivi diversi, ma che ora se la giocheranno a viso aperto. Dà una carica emotiva più forte rispetto ad altre gare. Non esiste leggerezza mentale, un minimo d’ansia c’è sempre, però il nostro è un bel momento». E può continuare anche senza Iemmello.