Catanzaro Da Iemmello a Coulibaly, sono tante le facce da poker del Catanzaro che ha sistemato il Cosenza in un derby che farà epoca per le dimensioni del risultato. Se una squadra vince 4-0 la superiorità sull’avversaria è chiara, ma sono i modi con i quali l’hanno fatta pesare che lasciano buone impressioni in vista delle prossime partite. L’aspetto forse più importante è stato l’atteggiamento, perché fin dall’inizio i giallorossi hanno azzannato la sfida. Non era scontato. Ovviamente non si parla di motivazioni, che erano a mille, ma da una formazione che 8 giorni prima aveva incassato 4 gol dalla Cremonese ci si poteva anche aspettare un approccio più guardingo, anche impaurito. Invece no, perché il Catanzaro ha cominciato come sempre, cioè con equilibrio ma pure con la volontà di imporre il proprio gioco. Basta pensare ai primi due o tre affondi di Quagliata sulla sinistra, utili a far capire a Ciervo che non sarebbe stata giornata, o allo slalom con cui Situm ha acceso la fascia destra prima del vantaggio. Nell’1-0 i due esterni sono stati protagonisti – attesi – di un’azione che è un leitmotiv del Catanzaro di Caserta: sviluppo a sinistra sulla mezzala (Pontisso), cross dell’esterno (Quagliata) verso il lato opposto, inserimento dell’altro laterale (Situm) e gol dell’attaccante (Iemmello). Il tacco del croato ha arricchito con classe il tutto riproponendo l’asse col capitano (uno assist, l’altro gol) che aveva fatto piangere il Cosenza in occasione della prima rete nel derby dell’anno scorso al “San Vito-Marulla”. Situm e Iemmello, i soliti sospetti. Cosenza Il comunicato diffuso ieri da via Conforti comincia dicendo «la società Cosenza calcio comprende la grande delusione dei sostenitori per la pesante sconfitta nel derby» e termina stigmatizzando presunti episodi «violenti avvenuti al rientro della squadra in città», episodi che «in qualche caso hanno travalicato i limiti di una civile contestazione». La sconfitta con il Catanzaro ha fatto volare gli stracci. Diverse centinaia di tifosi hanno atteso la squadra davanti alla porta carraia del “Marulla” e, successivamente, quando si è sparsa la voce che la combriccola fosse arrivata in un hotel dell’hinterland, gran parte di essi si è spostata scandendo la propria voce. Dall’altro lato della “barricata”, prima degli altri si sono affacciati guadagnando il patio d’ingresso della struttura il tecnico Nicola Belmonte, il ds Gennaro Delvecchio e il tm Kevin Marulla. Successivamente si è avvicinato il segretario Francesco Xausa e, poi, anche i calciatori. Non è molto chiaro, tuttavia, a cosa si riferisca il Cosenza con «episodi violenti». Non si è trattato di un confronto, ha parlato soltanto il tifo silano. Le fasi più concitate, ma mai violente (fino a prova contraria), sono state filmate abbondantemente dalla Digos. La squadra è rimasta impietrita e impassibile mentre i tifosi hanno espresso la loro rabbia. Il club ha risposto anche al sindaco Franz Caruso che domenica è stato perentorio nei confronti di Eugenio Guarascio, tacciando la società bruzia di aver tenuto «atteggiamenti quasi omertosi quando si è trattato di dar seguito» alla cessione, «in presenza di un offerente che si era fatto apertamente avanti» (Alfredo Citrigno, ndc). In merito a ciò, il club ha confermato con il plurale «l’esistenza di trattative in corso per la cessione del sodalizio.