La velocità di crociera da promozione è una costante del girone di ritorno del Catanzaro. Nelle 11 partite giocate nella seconda parte del torneo, i giallorossi hanno messo in fila 22 punti, quattro in meno del Sassuolo, ma due in più del Pisa, tre della Cremonese, cinque su Spezia, Cesena e Sudtirol, sei sul Bari e sette sulla Juve Stabia. Se si esclude la capolista indiscussa della Serie B, tutte le altri aspiranti al secondo posto o ai playoff hanno fatto peggio della squadra di Caserta, che con due punti di media a partita ha quasi eguagliato il bottino di tutto il girone d’andata (24 in 19 uscite), migliorato il proprio piazzamento (dal settimo al quinto posto) e guadagnato un margine sulla prima esclusa dall’area spareggi (il Palermo, distante sette lunghezze) che a otto turni dal termine non dà la certezza di niente, ma garantisce comunque un minimo di sicurezza da provare a sfruttare senza tante pressioni. Sempre riferendosi al girone di ritorno, le Aquile volano alto anche sul piano dei gol, segnati o subiti. In questo caso comanda la Cremonese (23), seguita dal Sassuolo (21) e dalla sorpresa Sudtirol (20), ma il Catanzaro con 17 ha comunque segnato più del Pisa e dello Spezia, con una dato che conferma i progressi registrati dal punto di vista della produzione offensiva da novembre in poi. È vero che ha inciso parecchio il poker rifilato al Cosenza, ma va pure detto che contro i cugini, dopo il 4-0, i giallorossi non hanno più affondato il colpo contro un avversario letteralmente allo sbando. Guardando le reti al passivo, Pigliacelli ha raccolto il pallone dalla porta in 11 occasioni, media di uno a partita gonfiata in appena 90 minuti, cioè nel cappotto subito per 4-0 a Cremona. Il Sassuolo, manco a dirlo, è anche in questo particolare il meglio che c’è con appena nove reti sul groppone, inseguono il Pisa e il Bari con 10, poi ci sono Cesena, Spezia e, appunto, Scognamillo e soci (insieme alla Salernitana). Per differenza reti (più sei) il Catanzaro è alla pari col Sudtirol ed è dietro alle sole Sassuolo (+12) e Cremonese (+10). Per numeri, i giallorossi sono ormai diventati una grande squadra e non da ieri. In cosa devono crescere ancora? Forse nei primi tempi, perché contando le sole riprese Caserta avrebbe 55 punti nello zaino, terza forza del torneo dietro l’ovvio Sassuolo (61) e la Cremonese (58) e con ben cinque punti più dello Spezia quarto. Ma se le partite fossero finite all’intervallo il rendimento sarebbe stato di segno opposto: 29 punti e terz’ultima piazza. Quando si dice che i cavalli di razza si vedono alla distanza. Tornando al derby, è stato il più largo successo in B del Catanzaro da 39 anni a questa parte: una vittoria con quattro gol di scarto mancava dal 4-0 interno sul Cagliari del 4 maggio 1986, firmato da Cascione, Cozzella e dalla doppietta di Tonino Soda. Nel campionato scorso Iemmello, Biasci e compagnia ne avevano segnati cinque al Lecco (ma la gara era finita 5-3), quattro sempre ai lombardi all’andata (risultato 4-3) e tre allo Spezia e alla Feralpisalò (3-0 in entrambi i casi). In assoluto, invece, un 4-0 non si verificava dall’annata dei record in C, con lo 0-4 sul neutro di Avellino contro il Giugliano.