
Un organico più attrezzato rispetto alla scorsa stagione. Era il primo aspetto che saltava all’occhio guardando la rosa del Catanzaro dopo il mercato estivo ed è rimasto lo stesso anche dopo quello invernale. Certo, il ridimensionamento sul piano numerico c’è stato e non poteva essere altrimenti (29 giocatori anche adesso sarebbero stati troppi), ma il gruppo riequilibrato sulla base delle esigenze del tecnico sembra avere tutto per arrivare fino in fondo senza il fiato corto «e le gambe pesanti come macigni» di un anno fa. A patto di essere al completo.
Da questo punto di vista, Fabio Caserta ha una strada da esplorare che riguarda gli infortunati. Pensando a chi è ancora in infermeria o a chi ne è appena uscito ci sta che all’allenatore scappi un mezzo sorriso, perché si è arrampicato fino al quinto posto nel girone di ritorno senza elementi tecnici come Compagnon e D’Alessandro o con un La Mantia a mezzo servizio: riaverli nelle migliori condizioni renderebbe le fasce e l’attacco davvero completi.
A fine febbraio Compagnon è rientrato in gruppo dopo l’infortunio di Bolzano, ma non ha ancora giocato un minuto perché con le lesioni al collaterale non si scherza (anche se parziali) e il dolore ha continuato a dargli fastidio, limitando soprattutto uno come lui che sulla forza, nella corsa e nell’uno contro uno, fa affidamento. La sosta del torneo dovrebbe ridare ai giallorossi un esterno di piede sinistro che arricchirebbe tanto il potenziale offensivo. Nel girone d’andata Compagnon le sue doti le ha mostrate a sprazzi, però ha gol (l’anno scorso cinque, finora solo uno) e giocate. E se Caserta riuscisse a “recuperare” anche Seck davvero avrebbe l’imbarazzo della scelta a destra (non vanno dimenticati Cassandro e Situm).
Per D’Alessandro vale più o meno lo stesso discorso del collega di fascia, pur avendo tempi più lunghi visto che prima di un mese non se ne parla. Anche il romano, come Compagnon, ha lasciato il segno a macchia di leopardo, frenato da problemi muscolari. Eppure il D’Alessandro ammirato in alcune gare sarebbe essenziale per blindare i playoff. Ma anche jolly da lanciare proprio sul tavolo degli spareggi. A sinistra c’è sempre Quagliata, ma D’Alessandro può muoversi su entrambe le fasce, anche per un eventuale 4-4-2.
Fra gli infortunati che possono e devono ancora dare qualcosa c’è ovviamente anche La Mantia, prossimo al rientro dopo l’ennesima lesione muscolare che ha fermato più volte la continuità che pure Caserta gli stava garantendo. Il centravanti, quanto a esperienza, mestiere, fisico e qualità non ha nulla da invidiare a nessuno. Un solo gol all’attivo è troppo poco.

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