
La vocazione “giochista” resta. Anche se il nodo allenatore sarà sciolto solo in questi giorni, mentre il ds Polito e il presidente Noto hanno appena cominciato a pianificare l’anno che verrà con una lunga riunione in sede ieri pomeriggio, è scontato che il Catanzaro conservi la sua anima di squadra che gioca, sempre e comunque, proattiva e non reattiva, che fa la prima mossa e non aspetta che sia l’altra ad agire. È da tre stagioni e mezzo che è così e quest’impronta, pur con qualche sostanziale variazione, ha garantito efficacia e quindi risultati. Possesso palla contro qualsiasi avversario, anche perché in giallorosso ci sono – e ci saranno – calciatori che danno il meglio… giocando. Iemmello, Petriccione, Scognamillo e Pigliacelli i padrini sul campo di questo spirito “giochista” alimentato da Caserta.
L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia