Catanzaro, i senatori verso il rinnovo: tris da leccarsi i baffi
Pietro Iemmello dovrebbe essere l’apripista, ma ovviamente non sarà l’unico giocatore a discutere il rinnovo del contratto. La situazione è meno problematica di un anno fa, quando Polito, appena arrivato, si era ritrovato buona parte della squadra in scadenza, e fu quindi obbligato a prendere il toro per le corna procedendo più rapidamente con chi aveva offerte (Pontisso, Scognamillo, Biasci) e poi completando il quadro nel corso della stagione con gli ultimi due prolungamenti (Brighenti e Pompetti). In questa stagione non ci sono quegli affanni anche se non mancano elementi con cui sedersi faccia a faccia per capire come (più che il se) continuare insieme. Uno di questi è Jacopo Petriccione, che il Catanzaro ha acquistato dal Crotone nell’inverno di due anni fa per sostituire l’infortunato Ghion: il biennale del regista, che ha subito preso in mano le Aquile, scadrà il 30 giugno 2026. Di conseguenza il club e il calciatore ne parleranno e sanno già di doverlo fare. Magari non sarà una vera e propria formalità, ma problemi non dovrebbero essercene per diversi motivi. Il primo è tecnico: un play con le caratteristiche di Petriccione è perfetto in una squadra che Aquilani vuole impostare su un calcio di possesso. Il secondo è ambientale: Jacopo non perde occasione per dire quanto si trovi a Catanzaro, nel Catanzaro e con i suoi tifosi. Il terzo riguarda la dimensione del giocatore, che nel suo ruolo è un elemento che aggiunge e non toglie, anche sul piano del carisma e dell’esperienza che garantisce allo spogliatoio, lui che a 30 anni è nel pieno della maturità di una carriera che l’ha portato anche a vincere la B con il Lecce (e a giocare in A). Insieme a Petriccione, un altro calciatore pronto a discutere nuovi orizzonti è il portiere Mirko Pigliacelli, che comunque nel corso della stagione ha maturato l’estensione al 2027 legata agli obiettivi. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale