
Curiosità. Da questo punto di vista è come un tifoso qualsiasi che aspetta di vedere il Catanzaro in campo. Ma Adriano Banelli è molto altro: è una bandiera, il recordman di presenze nella storia delle Aquile (376), l’unico protagonista di tutte e tre le promozioni in A, sempre vicino alla squadra della città che l’ha adottato. E poi è il solito Adriano, mai banale e nemmeno diplomatico, puntuale quando si parla di calcio e pronto a polemizzare quando il discorso punta sulle pillole di storia. «Per quello che ho letto e visto, Aquilani ha dimostrato ottime qualità da allenatore sia nella prima squadra del Pisa che nel settore giovanile della Fiorentina, anche se cambiando gestione tecnica, i traguardi importanti dei suoi predecessori sono un’eredità pesante pure per lui. Mi auguro ci riesca, anche se è chiaro che dipende dalla squadra che viene allestita e che deve essere composta da giocatori adatti al suo tipo di gioco».
Banelli è stato uno dei pilastri di un gruppo granitico che si ritrova ancora oggi a casa di Claudio Ranieri o va in giro per l’Italia, a seguire il Catanzaro, come fa lui stesso con Massimo Palanca. Quindi è naturale che indichi nel gruppo la chiave per vivere un altro buon campionato: «Io ho grande fiducia nell’ossatura che mi auguro venga mantenuta e a cui vanno aggiunti giovani di prospettiva che, penso, siano stati ritenuti validi.
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