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artite come quella di domani restituiscono il vero quadro della situazione. «Una cosa è vedere i giocatori in allenamento, un’altra quando c’è la pressione della gara». Alberto Aquilani sembra essere il più impaziente di tutti, quasi come se preferisse giocarla subito questa sfida di Coppa Italia al Sassuolo che segna il debutto ufficiale del suo Catanzaro. «Finora abbiamo lavorato tanto sui principi con un gruppo che mi segue, è serio e umile e che era già avanti proprio sul piano dei principi, ma è il confronto a dire a che livello stai e questo con un avversario di categoria superiore è un test significativo», ha spiegato il tecnico.
Aquilani ha giocato nel Sassuolo nella parte finale della carriera da centrocampista e dal “Mapei” riparte per la prima da allenatore dei giallorossi dopo l’anno di stop seguito all’esperienza di Pisa. Insomma, come Ferragosto non c’è niente di banale, per il Catanzaro accompagnato da 200 tifosi circa nonostante la diretta tv su Italia 1 alle 18:30 («Una passione così è rara e noi dobbiamo cavalcarla») e da aspettative non indifferenti, anche se è ancora tutto da vedere e provare. «Ai ragazzi dico cose che magari davanti a voi evito», ha sottolineato Aquilani accennando a un’immaginaria asticella: «Oggi Catanzaro è una piazza credibile, in cui la gente vuole venire per i risultati che ha ottenuto e il calcio che attrae un determinato tipo di calciatori. Magari era partito con basse aspettative due anni fa, dopo la promozione dalla C, ma aveva una squadra che con la categoria inferiore c’entrava poco. E anche l’anno scorso, pur avendo cambiato molto, ha dimostrato di valere anche per il mercato di sostanza che era stato fatto. Ora abbiamo ricominciato con un’altra filosofia e tanti giovani under, quindi l’incognita c’è e ammetto di essere io stesso una scommessa, però c’è anche tanto entusiasmo».
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