Come una guerra fra mondi. Catanzaro e Sudtirol e i loro modi diametralmente opposti di essere provinciali. Anche e soprattutto per il calcio che propongono. È stato così in ogni confronto delle due stagioni precedenti, e sarà lo stesso in quello che domani apre il campionato del “Ceravolo”. Aquilani fra i giallorossi è già di per sé una dichiarazione d’intenti. È un tecnico scelto proprio per le sue idee (che potremmo definire “dezerbiane” per semplificare) e per valorizzare le caratteristiche di una squadra dalla forte impronta “giochista”: Iemmello, Petriccione, Pontisso. Brighenti, Antonini, Pigliacelli (che ci sarà, stringendo un po’ i denti) sono tutti calciatori che il possesso ce l’hanno nel sangue e quindi chi meglio del romano per marcare la continuità con la gestione Vivarini più che con quella di Caserta (che comunque ha virato inserendosi in quel solco lì). Non è da escludere che i senatori citati partano tutti insieme titolari: Brighenti è in ballottaggio con Bettella, forse Pontisso può essere insidiato da Rispoli, ma l’ossatura resta.