Se bisognava «alzare l’asticella» come da richiesta del capitano e dell’allenatore, il colpo Federico Di Francesco è una risposta forte. In realtà non serviva la punzecchiatura di Iemmello per convincere il Catanzaro ad andare su un esterno d’attacco che aumenta il livello. La trattativa era in piedi almeno dalla settimana scorsa, ma proprio per la qualità dell’obiettivo c’era bisogno di tempo.
Il calciatore trentunenne ha definito nelle ultime ore le modalità di separazione dal Palermo, con cui era in scadenza a fine stagione, fra oggi e domani firmerà un contratto biennale con opzione e dovrebbe arrivare fra il fine settimana e l’inizio della prossima. Lo seguiva anche l’Empoli, il ds Polito non si è fatto battere da una big del torneo.
Di Francesco è l’ala che serviva: esperienza, «gamba», qualità tecniche indubbie e la personalità di chi ha giocato, non da comparsa, in Serie A e in una piazza ricca di pressione come Palermo. Completa il pacchetto di esterni offensivi permettendo ai più giovani - tipo Nuamah - di crescere con meno assilli e responsabilità.
Prodotto del settore giovanile del Pescara e figlio di Eusebio, attuale allenatore del Lecce, Federico nella massima serie ha vestito le maglie di Bologna, il Sassuolo, Spal, Empoli e Lecce prima di accettare di tornare in B con il Palermo, due stagioni fa. In A Di Francesco ha giocato più che fra i cadetti: 158 presenze e 17 reti, mica poco, mentre in Sicilia ha messo insieme 66 presenze e sei gol in un primo torneo molto buono e un altro, il secondo, più dimenticabile, come quello di tutta la squadra, anche a causa di un infortunio.
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Foto Palermo Official
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