Floriano Noto è stato un uomo di parola. «Alzeremo l’asticella», aveva detto ai tifosi lunedì scorso. Durante la presentazione della squadra il presidente stava rassicurando l’ambiente che era un po’ rimasto col dubbio dopo la partita mediocre giocata contro il Sudtirol. Ma soprattutto stava rispondendo alle richieste di Iemmello ed Aquilani, che proprio dopo la prima gara di campionato avevano sottolineato la necessità di rinforzi. Il club li era già al lavoro, quindi nulla di nuovo per via di quelle dichiarazioni, ma forse nemmeno l’allenatore e il capitano si aspettavano che alla fine il Catanzaro si presentasse con un tris che completa l’organico e aumenta il livello. Come un anno fa, anche stavolta il ds Polito ha aspettato l’ultimo giorno per tornare da Milano con la ciliegina sulla torta. Perché vanno bene il ritorno di Cassandro in difesa e l’arrivo di Buglio a centrocampo, elementi funzionali alla proposta calcistica dell’allenatore romano, ma l’ingaggio a titolo definitivo di Remi Oudin dal Lecce, con un contratto di un anno con opzione per una stagione in più, è qualcosa che a Catanzaro era difficile ipotizzare. Come e più del “colpo” Liberali. E come e più di Di Francesco. Perché il francese, trequartista di classe, piede mancino magico e fisico “strutturato” da 186 centimetri, è uno di quei giocatori che possono cambiare il volto di una partita. I sei mesi non fortunatissimi in quel buco nero che è stata la Sampdoria nella scorsa stagione sono l’unica parentesi in B nella carriera del ventottenne, uno che prima di rompere con il Lecce aveva giocato in Salento due stagioni e mezzo (le prime due con 62 presenze e sei gol) sempre in Serie A, così come nella massima categoria transalpina ha vestito la gloriosa maglia del Bordeaux (81 partite, nove reti) dopo la crescita nel settore giovanile del Reims, con cui ha fatto tutta la trafila dal vivaio alla Ligue 2 fino alla Ligue 1. Oudin è uno che ha gol e assist nei piedi e arriva in un contesto che può valorizzarlo. Quanto a Davide Buglio, il suo prestito con diritto di riscatto dalla Juve Stabia è un’operazione intelligente e funzionale per sostituire l’infortunato Pompetti: è un mediano di piede sinistro (come Pompetti) perfettamente integrato nella linea a due della Juve Stabia, tanto che si pensava potesse ritrovare Pagliuca a Empoli. Toscano ventisettenne, Buglio è uno di quei centrocampisti che corrono per due, ma che ci sa fare anche nel fraseggio. Gli scettici possono andarsi a riguardare la sua partita contro il Catanzaro al “Ceravolo”, a fine agosto dell’anno scorso. Su Tommaso Cassandro c’è poco da aggiungere, perché nella scorsa stagione il pubblico giallorosso ha imparato ad apprezzarlo e applaudirlo per impegno e buone prestazioni. Il venticinquenne torna dal Como con la stessa formula di dodici mesi fa: prestito secco fino al termine del campionato. È un terzino destro che può giocare anche più alto, da esterno del 3-4-2-1 visto a La Spezia, ma può anche agire da centrale di destra della difesa a tre. Nelle ultime ore di mercato Polito, che è stato anche vicino al laterale Rui Modesto dell’Udinese, ha provato a piazzare in uscita il difensore Bashi e l’attaccante esterno Buso (lo voleva la Reggiana con una contribuzione all’ingaggio dei giallorossi), ma alla fine sono rimasti. E va bene così.