Come un anno fa. È cambiato tanto, le differenze anche sostanziali non mancano, ma scavando nemmeno troppo in fondo sembra quasi tutto uguale. A partire dal minimo comune denominatore, praticamente identico, e cioè che il Catanzaro cerca la sua prima vittoria stagionale al “Ceravolo” contro la Carrarese dell’ex Antonio Calabro. E per farlo si affida alle solite certezze. Iemmello che finora ha segnato l’unico gol in campionato e firmato l’ultimo successo assoluto, nel turno preliminare dei playoff con il Cesena, il 17 maggio. Il gioco che i giallorossi hanno davvero nel Dna, come dimostrano due dei tre calciatori di B con più passaggi nelle prime due giornate (dati Opta): Antonini (151) e Pontisso (148) stanno dietro solo a Cella del Mantova, altra squadra dal “giochismo” innato. E poi le buone indicazioni ricevute da Aquilani, sui piani tattico e della prestazione, dalla trasferta di La Spezia, prima della sosta: in Liguria la fase difensiva ha dimostrato di essere organizzata a dovere garantendo una serata tranquilla a Pigliacelli. Più in generale, il Catanzaro ha saputo gestire senza problemi i ritmi dell’incontro, soprattutto nella ripresa, pur senza essere pericoloso dalla trequarti in su. Rodaggio doveroso che dovrebbe essere stato limato almeno un po’ in questo paio di settimane senza impegni ufficiali. E l’inserimento degli ultimissimi innesti da Pandolfi a Oudin passando per Cassandro e Buglio può aiutare un organico adesso completo. Aquilani è la prima grossa differenza rispetto all’anno scorso perché ha innegabilmente portato l’entusiasmo che Caserta, suo predecessore, ha dovuto guadagnarsi superando mesi di scetticismo e qualche risultato sotto tono prima di mettere il turbo e sgommare fino ai playoff. Meritatamente. Come chi l’ha preceduto, Aquilani ha iniziato con due pareggi e gli stessi risultati: 1-1 in casa all’esordio, 0-0 alla seconda, però rispetto a Caserta ha beneficiato della sosta dopo due turni, due meno di un anno fa. Il Catanzaro piegò 3-1 la Carrarese proprio alla quarta giornata, ultima prima della pausa e dopo una sconfitta, in una gara che sembrò essere la svolta, ma si rivelò un’illusione. Stavolta può essere un’altra storia, anche perché Aquilani è un allenatore in linea con i principi di gioco che il Catanzaro segue da tre stagioni (questa è la quarta), quindi lui e la squadra sono stati facilitati nella reciproca conoscenza. E poi ha già fatto vedere che l’alternanza fra moduli, il 4-2-3-1 e il 3-4-2-1, può risultare un vantaggio. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale