Le difficoltà di questo avvio ci possono stare. Con un allenatore nuovo come mezzo organico, era complicato pensare che Aquilani avesse la bacchetta magica riproponendo, in tre mesi, il calcio magico di Vivarini. Questo non significa che non ci si potesse aspettare qualcosa in più nelle prime tre gare di campionato, ma tutto sommato erano preventivabili i problemi contro un avversario molto organizzato come la Carrarese, che arriva da due anni pieni con lo stesso tecnico. «Ma noi siamo venuti fuori nel secondo tempo ed è da lì che dobbiamo ripartire», ha detto Alphadjo Cisse, uno dei migliori nel Catanzaro e della partita. Del resto, il diciottenne non aveva sfigurato da subentrato con il Sudtirol, né da titolare a Spezia, quindi se tre indizi danno una prova l’impatto con la B del 2006 è stato ampiamente superato: «Sono molto contento della prestazione e anche della squadra pur essendo stati, nel primo tempo, un po’ timidi. Comunque ci prendiamo questo pareggio pensando alla prossima gara». Aquilani l’ha preferito da titolare a un giocatore come Oudin e non ha sbagliato, vista la risposta del ragazzo di Treviso, che il ds Polito ha preso in prestito dall’Hellas Verona. Cisse è stato uno dei più presenti nel gioco: fra i primi cinque per tocchi del pallone, passaggi e passaggi riusciti dei giallorossi, dati che significano non solo che si è ambientato bene a livello tattico, ma pure che ha personalità e tecnica per farsi trovare sempre nel vivo del gioco. Tra l’altro, pescato da un’imbucata splendida di Iemmello nel recupero del primo tempo, ha pure avuto una grossa occasione per segnare, ma è stato superlativo il portiere Bleve. «Mi dispiace non aver fatto gol, ma sono sicuro che prima o poi arriverà. Iemmello? È una persona con tanta esperienza che aiuta molto i giovani, ci dà una grande mano», ha aggiunto “Alfa”, autore di uno dei tre tiri nello specchio del Catanzaro (gli altri due li ha fatti Antonini). L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale