Parate decisive. Mirko Pigliacelli ha cominciato la stagione come aveva finito quella precedente. Fresco di rinnovo al 2027, il portiere del Catanzaro è stato fondamentale contro il Sudtirol, lo Spezia e la Carrarese: essenziale su Merkaj all’esordio, reattivo su un tiro di Esposito sporcato da una deviazione in Liguria, attento sul colpo di testa di Imperiale e freddo sulla conclusione ravvicinata di Finotto sabato scorso. Non che avesse niente da dimostrare, Pigliacelli, ma ribadire di essere sempre una garanzia fra i pali è importante. Comunica sicurezza ai compagni, alla panchina, al pubblico, anche se non si risparmia mai qualche rischio – da mettere in conto – quando imposta dal basso, come da Dna della squadra. «Ogni volta la stessa emozione giocare davanti a questo meraviglioso pubblico», ha scritto il portiere su Instagram dopo l’1-1 con i toscani, anche per celebrare l’accordo firmato con il club: «Tengo a ringraziare la società e ogni singolo componente che ne fa parte, dal primo all’ultimo… persone eccezionali. Sono felice e onorato di avere la possibilità di far parte di questa famiglia ancora», ha aggiunto il trentaduenne romano, che da quando è diventato un calciatore delle Aquile ha parlato una volta sola, tramite i canali ufficiali, appena arrivato. Schiva i microfoni con la stessa prontezza che ha fra i pali. «Non avevo e non ho alcun dubbio visto il calore che mi dà questa gente, e quello che mi fa vivere quotidianamente, che saranno ancora tanti e tanti gli anni in cui il mio unico desiderio sarà difendere la porta giallorossa», ha proseguito l’estremo difensore cresciuto nella Roma, squadra della quale è tifoso e dalla quale ha cominciato il suo lungo giro d’Italia (Sassuolo, Pescara, Reggina, Frosinone, Pro Vercelli, Trapani) con un’importante tappa estera (i romeni del Craiova, con cui ha giocato anche Conference ed Europa League) i due tornei a Palermo e infine la Calabria. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale