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Catanzaro, i cinque “messaggi” dopo il match contro la Reggiana

Il 2-2 ha dato indicazioni ad Aquilani su gioco, sintonia tra calciatori, soluzioni tattiche e condizione fisica. Pontisso in palla e la maturità di Rispoli le altre buone notizie in una prova nella quale ha brillato Cisse

Un gioco più efficace, sintonia che migliora, soluzioni che promettono bene, condizione in crescita e qualcosa da correggere. Sono i cinque messaggi sulla chat che il Catanzaro ha spedito a se stesso dalla sfida con la Reggiana.
Il 2-2 inchiodato dalla doppietta di Cisse ha lasciato i giallorossi lì dov’erano, ma la “pareggite” che aveva afflitto le Aquile l’anno scorso nel girone d’andata, alla fine si era rivelata un trampolino di lancio, quindi la classifica adesso non ha senso guardarla. Ha più senso pensare alle cose buone mostrate in Emilia.
Il gioco, innanzitutto. Quello lento che aveva segnato il primo tempo con la Carrarese è stato soppiantato da una versione più dinamica, veloce e variegata visto che il Catanzaro ha rotto le linee avversarie con le incursioni di Cisse, un paio di tagli di Favasuli e Oudin da destra, le aperture di Pontisso. Quindi fraseggio sì, ma non senza sbocchi, anche grazie alla perfetta sintonia della coppia di centrocampo formata per l’occasione da Pontisso e Rispoli. Sono loro quelli che hanno inoltrato il secondo messaggio, visto come hanno governato la mediana. Il ventisettenne friulano è in una forma strepitosa: assist, lanci e geometrie, sembra trovarsi anche meglio in una coppia che un anno fa quando era mezzala di un trio con licenza di sganciarsi spesso. Quanto a Rispoli, ha solo diciott’anni ma con lui la palla finisce in cassaforte per la sicurezza con la quale la gestisce. Non far rimpiangere Petriccione non è da tutti. La prestazione mostruosa di Cisse, suo coetaneo, ha messo in secondo piano quella del play, ma non l’ha depotenziata. La soluzione che merita di essere approfondita e magari riproposta è Iemmello prima punta. Non ha vissuto una delle sue giornate migliori il capitano, ma in un modo o nell’altro è riuscito a entrare in un paio di episodi oltre a garantire sempre un riferimento per la manovra. Insomma, anche se con un partner cui appoggiarsi Pietro nell’ultimo anno e mezzo ha dato il meglio (Ambrosino, La Mantia), lì da solo può giocare tranquillamente perché dà profondità oltre ad aprire varchi e suggerire chi gli ruota intorno.
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