Non sappiamo se il Catanzaro avrebbe macinato gli stessi record in Serie C se non fosse stato sconfitto nella semifinale playoff 2022 dal Padova. Resta difficile da immaginare come sarebbe andata la storia dei giallorossi senza la convalida di un gol da annullare, quello del pari dopo il vantaggio di Sounas, con un avversario in fuorigioco che ostruiva la visuale del portiere Branduani. O se Chiricò non avesse segnato al 7’ di recupero una punizione dal limite firmando il 2-1 del ribaltone e delle lacrime per tanti: tifosi, Iemmello e mezzo spogliatoio. Ma dopo quella serata del 29 maggio nella città del Santo, i giallorossi si ritrovarono a Giovino qualche giorno più tardi e nella grigliata dell’arrivederci strinsero un patto: «Ritroviamoci qui a luglio per vincere il campionato» si dissero più o meno tutti quelli importanti. Il resto ha reso inutili tante pagine dell’album della categoria: Biasci e Vandeputte riscattati da Padova e Vicenza, Iemmello che rimane definitivamente dal Frosinone, un gruppo competitivo rinforzato da Fulignati, Brighenti e Ghion giusto per ricordare i più decisivi, Vivarini confermato in panchina per un allineamento di pianeti che produce qualcosa di irripetibile: primati di punti, gol e vittorie più una cosa non misurabile, ma visibile, che si chiama spettacolo. Il Catanzaro che due anni dopo avrebbe giocato i playoff per la A, ripetendosi anche nel torneo successivo, nacque nella triste serata di Padova. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale