
Un centravanti e due trequartisti alle sue spalle o una punta insieme a Iemmello libero di fare ciò che vuole con un trequartista al suo fianco? Anche se può alternare tranquillamente tutte e due le soluzioni, o sceglierne ulteriori, finora Alberto Aquilani ha cercato quale possa essere la migliore senza trovare una risposta.
Nelle ultime due partite, come nella precedente trasferta di Reggio Emilia, il capitano è stato schierato da riferimento più avanzato: è vero che Iemmello non ha segnato in nessuna delle tre occasioni, però ne ha avuto la possibilità (con la Samp, a tu per tu con Ghidotti) e fornito un assist (a Monza per Cisse), quindi ha aggiunto qualcosa pur ribadendo l’impressione - nota - che preferisca sempre essere svincolato da certi compiti, muovendosi dove lo portano istinto e intelligenza tattica. Dopotutto anche in passato ha garantito il meglio quando davanti c’erano calciatori tipo La Mantia e Ambrosino, più propensi a rappresentare un punto fermo nei confronti dei compagni (e dei difensori avversari). Forse non è un caso se Iemmello, i suoi due gol stagionali li ha segnati quando in campo c’era un partner di reparto (Pittarello).
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