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Vibo, si recano all'Inps ma le porte sono chiuse: impiegati e utenti rimangono fuori, mancano le guardie giurate

Attimi di sgomento questa mattina, presso la sede provinciale dell’Inps di Vibo Valentia. In quanti, infatti si erano recati presso l’Istituto di Previdenza nazionale, sono rimasti infatti piuttosto perplessi nel constatare che le porte d’ingresso agli uffici erano chiusi. Non solo per l’utenza, fatta di anziani, pensionati, disoccupati, ammalati, ma anche per il personale dipendente. A rimanere letteralmente chiusi fuori, sono stati anche funzionari e dipendenti dell’Ente pubblico, impossibilitati a recarsi alle proprie scrivanie.

A causare tutto ciò, l’assenza delle guardia giurate, coloro che prestano servizio di sicurezza all’interno dell’Inps vibonese, i quali non hanno aperto le porte. Una situazione analoga, anche, per le sedi dislocate di Tropea e Serra San Bruno. A quanto pare, un disguido tra le due aziende che gestiscono il servizio, in associazione temporanea (Ati), la Sicurtransport e l’Istituto di Vigilanza diurno e notturno di Catanzaro, ha generato il paradosso, con una vera e propria interruzione di servizio pubblico. Quali siano le reali ragioni, ancora non è dato saperlo. Ma è cronaca che le due aziende, in particolare l’Istituto di Vigilanza, ha da tempo una vertenza aperta con i suoi dipendenti, i quali, in alcuni casi, non percepiscono lo stipendio da quasi un anno. Per tale motivo, questa mattina era presente anche la responsabile provinciale della Filcams Cgil di Vibo Valentia, Pina Cosmano, la quale ha voluto da subito chiarire che nessuno sciopero e scelta arbitraria dei lavoratori degli istituti di vigilanza erano alla base di questa situazione senza precedenti.

"Anzi, proprio i dipendenti dell’Istituto di vigilanza notturna e diurna non percepiscono dalle due alle dieci mensilità – ha dichiarato la sindacalista-. In questi ultimo periodo, poi, il servizio all’Inps è passato alla Sicurtransport. Stamani, per questioni attinenti alle sole due aziende, si è creato probabilmente un cortocircuito che ha portato a questo. Noi abbiamo più volte interessato le istituzioni delle difficoltà esistenti, ma a nessuno ci ha mai dato abbastanza retta, evidentemente». Tanti, dunque, gli interrogativi lasciati aperti da questa paradossale vicenda, a cui si tenterà di dare risposte nelle prossime ore. Nel frattempo, a tarda mattinata, un cartello affisso da qualche dipendente sulla porta di ingresso dell’Inps recita: «Si comunica che per cause di forza maggiore, in data odierna, la sede rimarrà chiusa".

A provare a chiarire i contorni dell’intera vicenda, nel pomeriggio, ci ha pensato l’ufficio stampa della Sicurtransport: «Con una prima lettera inviata a tutte le istituzioni competenti, già in luglio, abbiamo provveduto a diffidare l’Istituto di Vigilanza Diurno e Notturno di Catanzaro, per via delle sue inadempienze contrattuali, fiscali e contributive. Per quanto ci riguardata, consideriamo sciolto il contratto. Rimaniamo in attesa che vengano adottati gli opportuni e seri provvedimenti».

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