Assunzioni, stabilizzazioni e ovviamente stipendi in più che devono rientrare in un budget che, come la classica coperta troppo stretta, per quanto la si tiri da una parte e dall’altra resta sempre la stessa. È sempre la questione lavoro a tenere banco. Anche al policlinico Mater Domini, dove da ieri la Cisl Medici ha proclamato lo stato di agitazione.
Il segretario regionale del sindacato di categoria, Nino Accorinti, accusa la direzione aziendale guidata da Antonio Belcastro di una gestione «inadeguata, incoerente e poco trasparente» in primo luogo per «la mancata rivalutazione dei fondi contrattuali che nel 2017 presentano una “diseconomia” dovuta alle stabilizzazioni e assunzioni, ma anche - insiste Accorinti - al personale che era stato assunto in sostituzione e poi è rimasto in servizio ed adesso perfino ai comandati». In sostanza, par di capire, medici “supplenti” sono rimasti in servizio anche dopo la supplenza.
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