«La situazione è peggiorata, vi sono drammi esistenziali». Il sindaco di Polia Domenico Amoroso, è allo stremo delle forze: «Mi appello a tutte le istituzioni, ad ogni livello, partendo dal governo centrale . Aiutateci perché Polia, il centro più colpito, quasi non esiste più. Servono risorse straordinarie perché la maggior parte delle infrastrutture è scomparsa e ciò che rimane è da controllare in continuo». A Polia, inoltre, manca l’acqua potabile, in quanto i serbatoi sono ormai vuoti. Saltate pure tutte le reti fognarie e la gente ha liquami in casa. Problemi anche alle linee elettriche, telefoniche e internet: il sindaco, per emettere le ordinanze è costretto a usare carta e penna e a divulgarle a voce. Le scuole restano chiuse. Il paese è raggiungibile, con estrema prudenza, dal bivio Angitola e da Monterosso. Il lavoro fatto è tanto, ma ancora di più è quello da fare per riportare in condizioni ordinarie ciò che resta di Polia. All’opera il Centro operativo comunale, i vigili del Fuoco, la Protezione civile, il Consorzio di Bonifica e tutti i cittadini. Ma ora serviranno opere strutturali di grande portata. Un servizio sulla Gazzetta del Sud oggi in edicola.