
Saranno dissequestrati gli oltre seicentomila euro che la Guardia di Finanza aveva messo sotto chiave nei confronti degli avvocati Gennaro Pierino Mellea, ex consigliere comunale di Catanzaro, e Antonio Bressi, rimasti coinvolti in un procedimento penale su una presunta truffa alle assicurazioni. Lo ha stabilito il Tribunale del riesame (presidente Giuseppe Valea, a latere Michele Cappai e Gaia Sorrentino, cancelliere Ester Fazio) dopo il secondo annullamento con rinvio disposto dalla Corte di cassazione. I due sono stati difesi dagli avvocati Vitaliano Leone, Giovanni Merante e Gregorio Viscomi.
Il motivo della decisione, come sta scritto sull'edizione della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro, sta nel fatto che «si devono considerare prescritti tutti gli episodi di truffa contestati ai sensi dell’articolo 642 del codice penale (Fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona) commessi ai danni delle compagnie assicurative private, in quanto in relazione a tutti i 72 episodi contestati, i sinistri stradali sono datati negli anni 2009, 2010, e, al più tardi, 2011 e pertanto risulta abbondantemente spirato il termine di prescrizione ordinario di sei anni».

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