Ottiene la nomina di un amministratore giudiziario e il mantenimento della sospensione dell’interdittiva antimafia che l’ha raggiunta nel luglio scorso. È arrivata nella prima serata di ieri la decisione del Tribunale amministrativo della Toscana sul ricorso di Ristorart, la ditta di ristorazione collettiva (suoi gli appalti alla Cittadella regionale e all’ospedale Pugliese) con sede a Prato ma con solidi interessi in Calabria.
I legali dell’azienda, come riporta un articolo sulla Gazzetta del Sud in edicola, lo scorso 12 ottobre hanno depositato l’atto relativo alla nomina dell’amministratore giudiziario, un passo decisivo, almeno in questa fase, per continuare a mantenere “congelati”, entro precisi limiti volti a tutelare la forza lavoro, gli effetti dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Prato competente per territorio) in virtù dei presunti legami che l’azienda avrebbe avuto con la “Quadrifoglio srl”, finita nell’inchiesta “Jonny” della Dda di Catanzaro in merito agli interessi delle cosche crotonesi sulla gestione dei servizi, anche di quello ristorativo, del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.
La Ristorart ha sostenuto che quei rapporti meramente economici sarebbero avvenuti prima che la “Quadrifoglio” finisse nel mirino della Dda. Gli atti relativi alle indagini della Dda, informative e altri documenti sono stati vagliati dalla Prefettura di Prato che ha infine ritenuto di dover emettere il provvedimento interdittivo. Ora il confronto è davanti alla giustizia amministrativa e diverse sono state già le udienze tenute tra luglio e ieri.
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