Il castello di accuse messo in piedi dalla Procura è sempre lo stesso: avrebbero sottratto gasolio agricolo all’accertamento e al pagamento dell’accisa, destinandolo a usi soggetti a maggiore imposta, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti. Coinvolti nell’operazione “Oro Nero”, con il passare delle settimane per gli indagati è però cambiata la condizione di base: dall’iniziale stato di arresto sono tornati in libertà su disposizione del Tribunale del Riesame, che ha accolto i ricorsi della difesa.
Ma il “braccio di ferro” è tutt’altro che finito. Perché, così come riporta l'edizione della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro, la Procura ha presentato appello alla Corte di Cassazione, che a sua volta si è pronunciata annullando con rinvio le singole pronunce del Tdl.
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