Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 29 Aprile 2024

Omicidio di Vibo, svolta nelle indagini: fermato il cognato della vittima

Svolta nelle indagini sull'omicidio di Massimo Ripepi, 42 anni di Vibo, ucciso domenica scorsa nella frazione Piscopio. Il cognato della vittima Giuseppe Carnovale, di 48 anni, come riporta l'Ansa, è l’uomo fermato a Vibo Valentia perché responsabile dell’omicidio di Massimo Ripepi, di 42 anni, avvenuto domenica scorsa nella frazione «Piscopio». I carabinieri di Vibo Valentia stanno svolgendo indagini anche sul figlio diciottenne di Ripepi, che era separato dalla moglie e viveva una situazione di pesanti contrasti familiari dovuti soprattutto alla ludopatia di cui era affetto da anni e che lo aveva portato a dilapidare ingenti risorse economiche. Carnovale, secondo quanto si é appreso successivamente, che è reo confesso, si é costituito ai carabinieri, che lo braccavano già da alcuni giorni dopo avere ricostruito il contesto in cui era maturato l’omicidio e definito il quadro delle responsabilità. Dalle indagini, condotte in particolare dai militari della Stazione di Vibo Valentia, ha trovato conferma l’ipotesi fatta dai carabinieri nell’immediatezza dell’omicidio, e cioè che l'assassinio di Ripepi fosse da inquadrare in un contesto familiare. Indicativo, in questo senso, é apparso il fatto che l'uomo, nel giugno scorso, fosse stato ferito dall’altro figlio sedicenne, che per questo motivo è tuttora detenuto. Il ferimento non aveva però appagato l’odio che i familiari nutrivano nei confronti di Ripepi, tra l’altro separato da alcuni anni dalla moglie proprio per i dissidi legati al suo vizio del gioco. Da qui la decisione del cognato di organizzare un nuovo agguato per uccidere Ripepi in modo da chiudere definitivamente i conti con l’uomo, spalleggiato, in tale progetto, secondo un’ipotesi dei carabinieri che attende adesso soltanto l’avallo della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, dall’altro figlio diciottenne della vittima, che secondo i militari avrebbe avuto un ruolo nell’organizzazione dell’assassinio del padre. Il giovane, stando a quanto apprende l'Ansa, si trova attualmente nella caserma dei carabinieri in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria, mentre Carnovale è stato condotto in carcere.

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