
«Ricordati una cosa: Daniele è calabrese e Daniele non dimentica... a presto». Era il 20 settembre del 2014 quando il calciatore catanzarese Daniele Cacia e l’agente Gianluca Fiorini si scambiavano messaggi “di fuoco” via whatsapp. Un litigio bell’e buono con tanto di insulti messi nero su bianco e finiti sia alla Giustizia sportiva che alla Procura della Repubblica di Bologna. Sul primo fronte, per i due è scattata una squalifica: un turno all’ex giocatore catanzarese dei rossoblù (oltre ad una multa di 6mila euro) ed un mese di inibizione al secondo.
Molto lunghi – come sempre – tempi della Giustizia ordinaria, che proprio in questi giorni ha però scritto una nuova pagina della vicenda attraverso una sentenza con la quale la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato di Fiorini, ha annullato il decreto di archiviazione del fascicolo per diffamazione emesso dal gip di Bologna a febbraio del 2017 per “particolare tenuità del fatto”.

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