“Master” in Calabria della rete commerciale di due società maltesi, avrebbero assicurato l’espansione commerciale dei brand nella regione, coordinando e gestendo l’attività di intermediazione nella raccolta delle puntate su giochi e scommesse. Ci sono due catanzaresi, Gabriele Caliò, 39 anni, e Danilo Sestito, 37 anni, al vertice della presunta associazione a delinquere smantellata ieri con l’operazione “Galassia”, che ha visto impegnate le Procure di Bari, Catania e Reggio Calabria. L’inchiesta, come riportato sulla Gazzetta del Sud in edicola coinvolge noti bookmaker esteri operanti nel settore dei giochi e delle scommesse sul territorio nazionale.
L'accusa per i due catanzaresi è di associazione per delinquere: insieme ad altri soggetti avrebbero organizzato e gestito la raccolta di puntate e scommesse sul territorio nazionale attraverso siti non autorizzati dapprima «in totale assenza della prevista concessione» e dal 2015, in parallelo all’attività autorizzata, attraverso «l'intermediazione nel rapporto con il giocatore/cliente da parte di master-agenti, nonché di gestori di punti commerciali distribuiti sul territorio» in assenza delle concessioni ed autorizzazioni previste dalla legge, in violazione delle norme fiscali e di quelle anti-riciclaggio, almeno stando alle ipotesi di reato messe nero su bianco dalla Procura di Reggio. Secondo gli inquirenti, Caliò e Sestito avrebbero fra l’altro inserito nella loro rete commerciale multilivello, a base piramidale, Bruno Danilo Natale Iannì e Domenico Tegano, garantendosi così la “sponsorizzazione” della cosca reggina dei Tegano, grazie alla quale avrebbero amplificato la loro capacità di espansione dei brand sul territorio reggino e garantito la fluida circolazione dei flussi economici generati dall’illecita raccolta di giochi e scommesse.
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