Quando si parla di opere pubbliche è quasi inevitabile il passaggio alla Giustizia amministrativa, sia che si tratti di un appalto milionario sia quando in gioco c’è un servizio da pochi spiccioli. E così – naturalmente, verrebbe da dire – anche la gara per la ristrutturazione dell’ex ospedale militare destinato a sede della Procura della Repubblica finisce al vaglio del Tar.
Non uno, ma due ricorsi, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, contro l’aggiudicazione: a presentarli il consorzio stabile Ecit (in proprio e quale capogruppo mandatario del raggruppamento con Euroimpianti e consorzio Pragma) e il consorzio Athanor (in proprio e quale mandatario dell’Ati con Giovanna Izzo restauri). Nel mirino di entrambi – rappresentati il primo dagli avvocati Alfredo Gualtieri e Demetrio Verbaro, il secondo dagli avvocati Paolo Falzea, Andrea Lollo e Umberto Frangipane – c’è l’affidamento dei lavori alla Procopio Costruzioni, che ha vinto la gara d’appalto bandita e gestita dall’Agenzia del Demanio. I ricorsi sono stati entrambi già depositati e la Procopio Costruzioni ha dato mandato all’avvocato Crescenzio Santuori per la costituzione in giudizio. Spetterà ai giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale esaminare il caso: la prima udienza utile, per discutere della richiesta di sospensiva dell’aggiudicazione, sarà nei primi giorni di dicembre.
In ballo c’è un appalto da 8 milioni 842mila 144,97 euro a base d’asta. La durata dei lavori, secondo il capitolato speciale, sarà di 730 giorni; proposto dall’aggiudicatario un ribasso del 17,72%.
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