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Vibo Valentia, il caso del Tribunale approda al Csm

Csm

Durante il plenum di ieri del Consiglio superiore della magistratura, i consiglieri di Magistratura indipendente (Paola Braggion, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepre e Loredana Miccichè) hanno sollevato «il tema della gravissima mancanza di risorse in alcuni uffici giudiziari del Mezzogiorno, come quello di Vibo» e hanno proposto «di convocare una o più sedute straordinarie di plenum del Csm per affrontare la questione».

A fare il punto il togato Antonio Lepre – componente del Csm (MI) e già sostituto procuratore a Paola – che «sullo stato disastroso degli uffici» ha chiesto l’intervento del Csm. Ha indicato la città «quale punta di diamante delle negatività» da cui però ripartire. E, in questa direzione, ha chiesto pure che venga valutata l’istituzione di una «commissione ad hoc» per «affrontare e mappare, con priorità assoluta, la situazione di criticità in cui versano molti uffici giudiziari». Riflettori, quindi, sul tribunale cittadino dove spesso «mancano i pc, le stampanti, la carta, le stanze, i cancellieri» e «forse andrebbe addirittura chiuso quanto meno per la palazzina della sezione lavoro».

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