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'Ndrangheta, operazione "Outset": chiesti tre ergastoli per omicidi tra Pizzo e Vibo

Tribunale di Catanzaro

Tre ergastoli e altre richiesta di condanna per complessivi 16 anni. Pesanti le richieste del pm distrettuale Andrea Mancuso al gup di Catanzaro, Francesca Pizii, davanti al quale si sta celebrando il processo con rito abbreviato a carico di cinque imputati, due dei quali collaboratori di giustizia. Al centro del processo due omicidi: quello di Mario Franzoni commesso il 21 agosto del 2002 a Portosalvo e quello di Giuseppe Pugliese Carchedi, avvenuto il 17 agosto del 2006 lungo la strada del mare, tra Pizzo e Vibo Marina.

Delitti per i quali sono rimasti coinvolti nell'operazione "Outset" e sono finiti sotto processo Vincenzo Giampà, 48 anni di Lamezia Terme; Salvatore Mantella, 44 anni di Vibo; Rosario Primo Mantino di Vibo Valentia per i quali il pm ha chiesto l'ergastolo, nonché i collaboratori di giustizia Domenico Giampà, 37 anni detto 'u batteriu di Lamezia e Andrea Mantella (alias 'a guscia) di Vibo. Per loro la richiesta è stata di otto anni di carcere.

Secondo l’accusa Andrea Mantella, Domenico e Vincenzo Giampà, Francesco Barba (la cui posizione è stata stralciata), Salvatore Mantella e Nazzareno Mantella (che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario) sono chiamati a rispondere dell’omicidio di Mario Franzoni, freddato a bordo della sua Fiat Punto dopo essere rientrato in paese da un periodo di vacanza. I mandanti sarebbero stati Barba e Andrea Mantella, insieme ai defunti Francesco Scrugli, ucciso nel 2012, e Carmelo Lo Bianco, morto in carcere.

Domenico e Vincenzo Giampà sarebbero stati gli esecutori materiali. A loro volta Salvatore e Nazzareno Mantella avrebbero fornito le armi e un motorino ai killer. Rosario Fiorillo (alias Pulcino) di Piscopio – la cui posizione è stata stralciata essendo egli minorenne all’epoca del delitto per cui gli atti sono stati trasmessi alla Procura per i minorenni – e Rosario Primo Mantino, invece, sono accusati dell’assassinio di Giuseppe Pugliese Carchedi e del ferimento di Francesco Macrì che nella notte del 17 agosto del 2016 si trovava nell’auto assieme alla vittima.

Un delitto quest’ultimo che porterebbe il “marchio” dei Piscopisani i quali avrebbero mal digerito gli atteggiamenti e i comportamenti poco rispettosi di Pugliese Carchedi. Il commando – di cui avrebbero fatto parte , tra gli altri, Rosario Primo Mantino e Rosario Fiorillo – è entrato in azione lungo la strada tra Pizzo e Vibo Marina. Per uccidere Pugliese Carchedi sarebbero state utilizzate vecchie pistole a tamburo non avendo il gruppo il tempo di andare a Piscopio per prendere altre armi.

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