Più di cinquemila abitanti sarebbero potenzialmente esposti agli effetti del dissesto idrogeologico. Il dato emerge dall’ultimo rapporto Ispra sulla qualità ambientale delle aree urbane, che ha messo in fila i diversi profili di criticità delle città italiane.
Il capoluogo di regione, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, rientra fra quei comuni che vedono più di 5.000 abitanti esposti a rischio frane, assieme a Napoli, Genova, Chieti, Massa e Palermo.
In città i fronti più “delicati” sono quelli, ben noti, di Janò e Santa Maria (con la Fiumarella). A Janò nel 2010 un imponente movimento franoso ne devastò il territorio, causando anche l’evacuazione di decine e decine di famiglie; la viabilità della zona venne compromessa e i danni furono consistenti. A Santa Maria, nel 2013, un’alluvione mostrò la fragilità di un territorio attraversato dalla Fiumarella; non a caso gli interventi programmati e in corso d’opera riguardano pure il corso d’acqua.
Uno scenario che il sindaco Sergio Abramo guarda con attenzione ma per il quale evidenzia gli sforzi fatti nel corso degli anni, anche di recente, per una definitiva messa in sicurezza.
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