Tempi sempre più duri per i cosiddetti furbetti del cartellino. È di questi giorni la sentenza della sezione civile della Cassazione che ha confermato il licenziamento del dipendente della Regione Calabria Emilio Barone coinvolto nel 2013 in un’inchiesta della guardia di finanza sull’assenteismo negli uffici regionali a Catanzaro. Con l’ausilio delle telecamere piazzate dalle fiamme gialle al dipendente era stato contestato che in otto occasioni, una collega aveva timbrato il suo cartellino in entrata e in uscita così consentendogli di entrare in ufficio in ritardo o di uscirne in anticipo, e che in altre undici occasioni era stato lui a timbrare il cartellino al posto dei colleghi. In primo grado Barone e gli altri due colleghi erano stati condannati a dieci mesi di reclusione. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.