I carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno sgominato una presunta organizzazione criminale che riciclava auto rubate nel Napoletano, e le rivendeva nel Crotonese dopo aver clonato le targhe ed i numeri di telaio. I militari hanno eseguito stamattina tra Torino, Palmi, Cirò Marina e Catanzaro sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Crotone Romina Rizzo su richiesta del procuratore Giuseppe Capoccia e del sostituto procuratore Alfredo Manca. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede del Comando provinciale carabinieri di Crotone, gli stessi magistrati insieme al colonnello Alessandro Colella, al capitano Alessandro Epifanio ed al luogotenente Antonio Rocca hanno illustrato i particolari dell'inchiesta nata dall'intuizione di un carabinieri del Norm di Cirò Marina che ha notato segni di forzatura sulla portiera di un'auto fermata ad un posto di controllo e anomalie sul numero di telaio. Da qui i carabinieri hanno scoperto un giro di macchine di grossa cilindrata che rubate in Campania erano state rivendute nel Crotonese dopo che erano state dotate di targhe e numeri di telaio, di auto regolarmente circolanti in Spagna. Le auto erano state poi reimattricolate dalla Motorizzazione di Crotone. L'arresto in carcere, è scattato per: Antonio Anania (46 anni), Mario Filippelli (43), Salvatore Papaianni (44), Francesco Maietta (39), Franco Donato Farace (64) e Lino Farace (44), tutti di Cirò Marina. A Papaianni e Anania, l'ordinanza è stata notificata in carcere. I due che sarebbero tra i capi dell'organizzazione sgominata stamattina, sono già detenuti in quanto coinvolti nell'operazione "Stige". Nell’inchiesta, risultano indagate in stato di libertà altre 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di falsità materiale e ideologica, ricettazione e riciclaggio.