Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso col quale si chiedeva l’annullamento del decreto che, il 24 novembre del 2017, ha disposto lo scioglimento del Consiglio Comunale di Isola Capo Rizzuto per 18 mesi. La sentenza è stata pronunciata dalla prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Volpe presidente, Cicchese e Ravasio consiglieri) nei confronti di un ricorso proposto da alcuni ex amministratori – tra cui l’allora sindaco Gianluca Bruno – rappresentati e difesi dagli avvocati Giacomo Carbone e Gregorio Viscomi.
Lo scioglimento del Consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto era seguito di fatto all’operazione antimafia “Jonny”, sugli interessi delle famiglie di ’ndrangheta negli affari legati alla gestione dei migranti ospiti del Cara. Un’operazione che vide coinvolti, tra gli altri, il primo cittadino (indagato in stato di libertà) ed un consigliere comunale.
Da lì erano partiti gli accertamenti della Prefettura di Crotone che avevano portato a proporre lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Uno scioglimento poi disposto dal ministro dell’Interno con il contestuale affidamento della gestione dell’Ente ad una Commissione straordinaria.
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