Trent'anni di carcere. Questa la condanna inflitta dal gup del Tribunale di Vibo a Gaetano Muller, 19 anni di Sorianello, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, che ha accolto in toto la richiesta del pm Olimpia Anzalone che per il giovane aveva chiesto l'ergastolo, ridotto a 30 anni per via del rito abbreviato. Muller (difeso dall'avvocato Vincenzo Galeota e dall'avvocato Giuseppe Di Renzo) è stato ritenuto responsabile della morte del cugino Bruno Lazzaro, colpito con una coltellata il 4 marzo dello scorso anno, in località “Savini”, per motivi di gelosia. Il gup Giulio De Gregorio ha, inoltre, disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per l'imputato che è stato anche condannato alla liquidazione delle spese alle parti civili (250 mila euro per ogni genitore e 100 mila per la sorella). Parti civili nel processo Viola Inzillo, madre di Bruno Lazzaro (avvocato Nazzareno Latassa); il padre Giuseppe Lazzaro (avvocato Marcello Scarmato) e la sorella Azzurra Lazzaro (avvocato Latassa). Secondo l’accusa, Gaetano Muller avrebbe inferto la coltellata a Bruno Lazzaro (colpito con un solo fendente all'addome) perchè quest'ultimo avrebbe intrapreso una relazione sentimentale con una minorenne del luogo – figlia di un boss della zona – che in precedenza era stata la ragazza di Muller. Nel tardo pomeriggio del 4 marzo dello scorso anno era stato proprio l’imputato a chiedere aiuto ai carabinieri dicendo che il cugino si era ferito con un “ferro”. A prestare soccorso a Lazzaro erano stati i militari e il 118 ma il giovane, trovato già privo di coscienza, spirava dopo qualche ora all'ospedale di Vibo. In seguito, a dare una svolta alle indagini era stato il contenuto del telefono cellulare della vittima, rinvenuto sul luogo dove venne soccorsa. In particolare i messaggi whatsapp avrebbero consentito agli inquirenti di delineare il movente. Infatti, pochi minuti prima dell’accoltellamento, Bruno Lazzaro sarebbe stato messo in guardia dalla ragazza, ex fidanzata di Muller, la quale temeva per la sua incolumità visto che il 19enne era a conoscenza della loro relazione. Secondo quanto ricostruito dai militari, Gaetano Muller avrebbe chiesto un incontro chiarificatore al cugino in località “Savini”. E nella zona, teatro di numerosi agguati, il confronto tra i due è degenerato sino alla coltellata inferta a Lazzaro mentre si trovava all'esterno dell'autovettura.