Ennesimo atto intimidatorio ai danni di amministratori di Roccabernarda, centro montano della provincia crotonese. La notte scorsa ignoti hanno lasciato una bottiglia con liquido infiammabile ed un accendino dietro la porta d’ingresso della casa al mare, che si trova in località Steccato di Cutro, del sindaco di Roccabernarda Nicola Bilotta, eletto nel giugno 2017 per la lista civica RoccaNova.
A fare la scoperta della bottiglia e dell’accendino è stato il personale di una ditta di vigilanza notturna che ha subito avvisato i carabinieri. Al Comune di Roccabernarda, peraltro, lo scorso 6 febbraio si è insediata la Commissione d’accesso antimafia che sta spulciando tutti gli atti amministrativi dal 2012 ad oggi per verificare eventuali condizionamenti da parte delle cosche locali nella vita amministrativa del paese, come emerge da una indagine della Dda di Catanzaro che nel luglio del 2018 ha portato all’arresto di undici persone per associazione mafiosa mentre sono indagati anche un ex assessore comunale e funzionari dell’ufficio tecnico.
Roccabernarda ormai da molti mesi vive una escalation criminale che ha coinvolto altri pubblici amministratori e comuni cittadini. Lo scorso 15 gennaio ignoti avevano incendiato la Fiat Panda del consigliere comunale di opposizione Francesco Coco, già sindaco di Roccabernarda con un passato di maresciallo dei carabinieri. Nei mesi precedenti, peraltro, Francesco Coco aveva subito altri atti intimidatori.
In ottobre alla moglie era stata incendiata la porta della lavanderia che possiede nella cittadina e lui stesso, all’indomani di un pubblico comizio, aveva ricevuto minacce di morte sui social network. Ne giorni successivi era intervenuto pubblicamente per denunciare la barbara uccisione di cinque cavalli a colpi di fucile caricato a pallettoni avvenuta in un’azienda agricola del posto.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia