Su Giovino soffia il vento della confusione. La politica è tornata a infervorarsi sul destino di un'area che periodicamente passa dall'inciviltà dei “dispensatori seriali” di rifiuti dentro la pineta, alle argomentazioni alate di improvvisati urbanisti politicamente orientati ma spesso digiuni di conoscenze e idee chiare. Ma al caos va dato ordine. Si parla molto del concorso di idee che la maggioranza vorrebbe fosse bandito dal Comune per pianificare adeguatamente l'area più ampia di Giovino, “cuore” di un litorale di rara bellezza. «Il concorso di idee in realtà non serve a nulla», osserva il presidente dell'Ordine degli architetti, Giuseppe Macrì, convinto che questa forma di selezione progettuale in realtà sia inutile poiché non esprime un progetto compiuto e soprattutto non impegna in alcun modo l'Amministrazione che la bandisce, tant'è che molto spesso le idee presentate finiscono in un cassetto. «Quello che serve - sostiene l'architetto Macrì - è invece un concorso internazionale di progettazione, che in quanto tale impegna la politica ad attuarlo. Un concorso - precisa il presidente dell'Ordine - articolato in due fasi: la prima aperta a tutti, la seconda riservata ai migliori progetti selezionati nella prima fase». L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.