Revocata dal Tribunale di Monza (essendo l’interessato residente nella provincia Monza-Brianza) la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, che era stata applicata nel marzo del 2016 ad Alfonso Cuturello, 31 anni, originario di Limbadi.
Il Tribunale di Monza ha così accolto l’istanza dell’avvocato Patrizia Nero, difensore di Cuturello, che a supporto della richiesta di revoca della misura di prevenzione aveva prodotto anche specifica documentazione.
Coinvolto nel marzo di quattro anni fa nel blitz “Car Wash” – condotto da Squadra Mobile e della Dda di Milano – attraverso cui gli inquirenti hanno smantellato tre bande dedite allo spaccio di stupefacenti in Lombardia – Cuturello era finito nel carcere di Voghera per poi passare a quello di Opera a Milano. Successivamente (lo scorso ottobre) il Tribunale di sorveglianza di Milano ha disposto la sua scarcerazione con l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Un iter giudiziario, quello di Alfonso Cuturello, andato avanti per step ma soprattutto caratterizzato dal suo comportamento – certificato nelle varie sedi – tanto da indurre il Tribunale di Monza (davanti a cui era pendente la richiesta di revoca della misura di prevenzione personale) a ritenere che gli elementi evidenziati dall’avvocato Nero denotino «un significativo cambiamento della condotta di vita del proposto». In pratica Alfonso Cuturello durante la sua carcerazione ha partecipato alle attività lavorative e scolastiche – conseguendo peraltro il certificato di abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semi-automatico esterno – e ha assunto l’incarico di responsabile del primo e secondo reparto della commissione detenuti.
Anche nel periodo in cui era stato sottoposto ai domiciliari non era stata rilevata alcuna violazione delle prescrizioni imposte. A ciò vi è da aggiungere il parere favorevole rilasciato dalla Dda di Milano, la relazione di sintesi positiva degli educatori/specialisti del carcere di Opera , la declassificazione del circuito di detenzione ordinata dal Da, nonché la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano che ha scarcerato Cuturello, affidandolo in prova ai servizi sociali.
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