Arrestato in una sala bingo di Roma Pantaleone Mancuso, detto L'Ingegnere, 57 anni di Limbadi. Il boss dell'omonimo cosca considerata dagli organi investigativi come la più influente della provincia di Vibo Valentia. Mancuso, sottoposto alla libertà vigilata in una casa lavoro a Chieti si era reso irreperibile dall'ottobre scorso, in seguito alla decisione del figlio Emanuele di collaborare con la Dda e per sottrarsi a una condanna a 12 mesi di detenzione in una casa lavoro di Vasto, in quanto coinvolto nell'operazione "Batteria" per truffe in tutta Italia. Nella capitale Mancuso di trovava nella sala da gioco “Bingo Re” in via Cerveteri. Malgrado le false generalità fornite ai poliziotti, L'Ingegnere è stato identificato dopo un controllo più approfondito. Condannato per associazione mafiosa con sentenza non ancora passata in giudicato, Mancuso era stato sottoposto alla misura di sicurezza non detentiva della libertà vigilata. Nel 2014 era stato rintracciato al confine tra l’Argentina e il Brasile, a Puertu Iguazù. All’epoca era ricercato per associazione mafiosa e duplice tentato omicidio nei confronti della zia Romana Mancuso e del figlio Giovanni Rizzo. Vicenda per la quale è stato assolto. All'epoca il boss, dopo l'arresto, fu estradato ma sparì di nuovo nel 2016. Successivamente fu intercettato dalle forze dell’ordine dopo oltre un anno, nel giugno del 2017, mentre passeggiava a Joppolo in compagnia di un’altra persona. Pantaleone è fratello dei boss Peppe, Diego e Francesco (detto Tabacco) nonché nipote di Luigi Mancuso ritenuto capo indiscusso della cosca di 'ndrangheta di Limbadi. Un ramo della famiglia quello dell'ingegnere (detti i Panti) spesso entrato in attrito con i cosiddetti zii vecchi. È anche fratello di Rosaria Mancuso, in carcere per l'autobomba che il 9 aprile del 2018 ha ucciso a Limbadi il biologo Matteo Vinci e ferito gravemente il padre.