Le ricerche di Maria Chindamo a Limbadi, possibili indagati in vista? Bocche cucite in procura
Riflettori puntati su contrada “Montalto” e dintorni. È attesa, infatti, la ripresa delle ricerche del corpo di Maria Chindamo, l'imprenditrice 44enne di Laureana di Borrello scomparsa il 6 maggio del 2016 nelle campagne di Limbadi. I suoi familiari sono convinti che il lavoro degli inquirenti potrebbe, da un momento all'altro, sfociare in risultati concreti anche se la diffusa voce che ci siano già tre persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Vibo Valentia non trova, per il momento, alcun riscontro ufficiale. Non ci sarebbe, comunque, di che sorprendersi se nei prossimi giorni, in contrada “Montalto” e dintorni, dovessero ricomparire gli escavatori dei Vigili del fuoco, i militari del Ris di Messina, i cani molecolari della Polizia di stato di Palermo e i Carabinieri della Compagnia di Tropea, comandata dal capitano Nicola Alimonda. In ogni caso, la pista più battuta resta quella della vendetta. Lo era all'inizio e lo è ancora oggi alla luce dei contenuti della lettera anonima pervenuta, nei giorni scorsi, all'avvocato Gentile. Intanto, non si spegne l'eco della manifestazione che mercoledì scorso, nell'auditorium della Scuola allievi di Polizia “Andrea Campagna” di Vibo, ha visto le istituzioni, le forze dell'ordine e un centinaio di studenti stringersi attorno alla diciottenne Federica Punturiero, figlia dell'imprenditrice scomparsa, alla quale l'associazione Animed ha assegnato il premio “Donna legalità 2019”.