Da Amaroni fino a Cutro i parchi eolici sarebbero stati “cosa loro”. Non una sola pala si sarebbe potuta piantare senza l'avvallo dei clan della ‘ndrangheta. Così ieri mattina, davanti al gup del Tribunale di Catanzaro Claudio Paris, il sostituto procuratore della Dda Antonio De Bernardo ha chiesto il rinvio a giudizio di 8 persone, tra boss e gregari delle cosche, indagate nell'ambito dell'inchiesta “Via col vento”. Si tratta di Rocco Anello, Riccardo Di Palma, Giuseppe Errico, Mario Fuoco, Romeo Ielapi, Pantaleone Mancuso, alias “Luni Scarpuni”, Giovanni Trapasso e Mario Scognamiglio. Per loro l'udienza preliminare proseguirà il 29 aprile con le arringhe del collegio difensivo in cui compaiono gli avvocati Antonio Larussa, Luigi Falcone, Pietro Pitari e Sergio Rotundo. Ha invece chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato Giovanni Giardino, il processo a suo carico verrà discusso il prossimo 19 luglio. Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, le cosche avrebbero allungato i loro tentacoli sulla realizzazione dei parchi eolici di Amaroni, di Cutro e di San Biagio, nel territorio di Crotone, e delle infrastrutture necessarie. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola.