Costi e servizi, è una corsa indietro nel tempo quella che i “numeri” del bilancio da approvare chiamano a fare. Perché c'è un commissario che da due mesi si è trovato a dover rimettere in ordine i conti. Quelli del dissesto che ancora oggi non è stato chiuso dopo sei anni; quelli che rimandano al rischio che un secondo dissesto possa fare sprofondare la città di Vibo Valentia con debiti e una riscossione all'anno zero. Una corsa indietro nel tempo, perché se oggi aumenti sono necessari c'è chi in passato non è riuscito a trovare una soluzione. E parlano i numeri. Con 43 milioni di massa passiva, di cui 7 milioni che la nuova amministrazione dovrà trovare per “coprire” il debito, senza dimenticare il Piano di riequilibrio, il debito per il conferimento in discarica. Una città che paga - certamente non tutti - ma che di servizi continua a non vederne. Piccoli disagi, disservizi ma quanto basta perché di vivibilità si continui a non... viverne. Emblematico è il “caso” delle soste tariffate, quelle che oggi incrementano gli introiti. Perché nel leggere il “capitolo” dedicato al bilancio relativo alla destinazione dei proventi delle sanzioni del Codice della strada quello che emerge è che il servizio tanto contestato avviato dal febbraio 2018 «con l'impiego di sette ausiliari» ha fatto «registrare un aumento degli accertamenti» e dal riepilogo delle somme risultano 17mila 133 verbali «per un totale accertato di 778mila 857,25 euro». E l'incasso, si legge ancora, al 31 dicembre era pari a 301mila 584 euro. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola.