Misure cautelari annullate e ipotesi di reato riqualificata. Queste le decisioni assunte dal Tribunale della Libertà di Catanzaro per l'insegnante 59enne Rosa Coccimiglio e la collaboratrice scolastica di 63 anni, Maria Pulice che erano finite agli arresti domiciliari per maltrattamenti aggravati nei confronti degli alunni di una scuola dell'infanzia di un quartiere lametino. Ieri il Tribunale del Riesame, presieduto da Michele Cappai, ha riqualificato il reato nel più lieve “abuso dei mezzi di correzione o di disciplina” escludendo così che ci siano stati maltrattamenti nei confronti dei piccoli studenti. I giudici hanno inoltre rimesso in libertà le due indagate senza alcuna ulteriore misura. La denuncia era partita due mesi fa quando due mamme, sospettando che i loro figli, frequentanti la scuola dell'infanzia, fossero vittime di maltrattamenti a opera di un'insegnante, avevano deciso di raccontare tutto alla polizia. Gli investigatori del commissariato di Polizia avevano immediatamente avviato le indagini per verificare quanto accadeva nell'asilo. La telecamera piazzata nell'aula ha permesso di registrare quanto avveniva durante il giorno: dalla visione e dall'ascolto dei filmati sarebbe emerso secondo quanto sostenuto dagli inquirenti un clima di «vero e proprio terrore che la maestra imponeva nell'aula, con urla spropositate e immotivate, punizioni esemplari, percosse e frasi offensive». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola.