Sfiora i due milioni di euro la somma che la Provincia di Crotone dovrà corrispondere alla Provincia di Catanzaro in seguito alla condanna subita dall'ente intermedio pitagorico per il presunto mancato rispetto di un atto transattivo risalente al 2004. Un accordo che faceva riferimento al riparto delle risorse e dei debiti derivanti dal patrimonio della Provincia “madre” di Catanzaro secondo le aliquote pattuite.
La sentenza del Tribunale di Crotone, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, è arrivata nei giorni scorsi, definendo in primo grado una causa civile che l'amministrazione di Palazzo di Vetro, oggi guidata dal presidente Sergio Abramo, aveva avviato cinque anni fa. Al centro della richiesta di pagamento di complessivi 1.788.023,23 euro, l'inadempimento, sostenuto sul versante catanzarese, all'atto transattivo nella parte in cui prevedeva la tripartizione (tra Catanzaro, Crotone e Vibo) del patrimonio attivo e passivo nella misura del 29% per l'annualità 2010-2011.
Sul fronte crotonese - che ha già preannunciato la volontà di presentare appello - era stata sostenuta la nullità della clausola ritenuta violata perché definita priva di determinatezza dell'oggetto di transazione. Ma tale eccezione è stata respinta dal giudice Antonio Albenzio, che ha ritenuto la fa fattispecie contrattuale in questione rispettosa dei requisiti di determinatezza.
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